10 Risposte a “Proposte per una riforma della P.A. con Dario Matranga COBAS-CODIR Segreteria Generale”

  1. Oggi ho fatto visita ai miei vecchi colleghi, Dipartimento infrastruture, oltre che non trovare piu’ molti dei miei vecchi colleghi mi è stato riferito che fra non molto andranno in pensione altri 50 colleghi.
    Credo che questo si verifichi in tutti i Dipartimenti chi piu’ chi meno.
    A chi si aspetta a fare i concorsi per rimpiazzare detto personale , ma non quando già è andato via ma prima, poichè la professionalità non si acquisisce solo con il titolo di studi, ma affiancando il nuovo con il vecchio.
    Non sono ne scemo ne pazzo,m ma se continua con questo andazzo l’unica soluzione che i politici potranno attuare è la soppressione della regione Siciliana, demandando tutte le incombenze ai allo stato ed ai comuni come era una volta.

  2. Quanto da lei esposto sottolinea maggiormente la necessità di staccarsi dal comparto puntando , se meritata, all’avanzamento di carriera .
    Sino a quando il funzionario resta attaccato a tutto il carrozzone A-B-C , non potrà mai avere un se pur minimo avanzamento, poichè c’è la pretesa che cio’ avvenga per tutti.

  3. Paolo64, mi segua nel ragionamento, per favore.
    La risposta alla sua obiezione è proprio……nel ruolo unico della dirigenza.
    Con la sua istituzione, infatti, si è dato per scontato che ogni dirigente, per il semplice motivo di possedere una laurea, fosse in grado di dirigere qualunque struttura (anche un dipartimento….), indipendentemente dal percorso di studi effettuato.
    Così è stato e le conseguenze di quella scelta sono evidenti a tutti.
    E non mi venga a dire che l’esperienza lavorativa precedentemente acquisita sia servita da discriminante nelle attribuzioni degli incarichi……le scelte sono sempre avvenute per ben altre motivazioni!
    La verità è che molti dirigenti hanno potuto svolgere finora il proprio incarico anche e soprattutto grazie a operatori, collaboratori, istruttori e funzionari validi come lei che li hanno coadiuvati e, in certi casi, di fatto sostituiti nei compiti assegnati.
    Perché allora, dopo 17 anni dalla L.R. 10/2000, non si può permettere ad un dipendente del comparto, in possesso di laurea (la STESSA laurea del dirigente o, addirittura, ancora più specifica) acclarata decennale competenza e adeguata anzianità di servizio, di poter concorrere all’assegnazione di una postazione dirigenziale?
    Nella peggiore delle ipotesi, il dipendente farebbe esattamente ciò che ogni dirigente con competenza o titolo con compatibile con l’incarico ha fatto in questi anni: studiarsi i precedenti e chiedere consiglio a chi ne sa più di lui. Semplice, no?

  4. Sig. Romeo ma come puo’ pensare che posserdere la laurea o un diploma possa fare avanzare fino alla dirigenza uno che è entrato con la qulifica A e B.
    Non ci sono riusciti coloro che sono entrati nel 78 , già con qualifica di assistente e successivamente di Funzionario.
    Relativamente all’anzianità di servizio vi posso garantire che è servita solo ad avere piu’ carico di lavoro e responsabilità .
    Sono in piena convizione che si debbano fare i concorsi, ma anche per coloro che in possesso di laurea sono già sono in servizio con la qualifica di A-B-C.D.
    La carriera è un posto in società si suda , non è giusto che pur di entrare si accetti qualunque categoria e poi pretendere di arrivare alla dirigenza.
    Per me è scorretto per quelli che avendo solo la terza media , per cui possono aspirare alla qualifica A.B vengano furbescamente scavalcati da gente con il diploma di secondo grado e la laurea, per poi vantare un diritto per me discutibile di facile carriera.
    Io ho lavorato 38 anni presso l’amministrazione regionale, espletando per piu’ anni manzioni superiori, collaudi, commissioni , continue ed estenuanti riunioni di lavoro, prendendovi parte in vece del dirigente .
    Ma non ho mai preteso essendo in possesso solo del diploma di geometra di diventare Dirigente, ho sempre lottato con scarso successo a far si che si creasse una fascia di vicedirigenza.
    Mi rivolgo al sindacato che ha creato questa rubrica ” r proposte ” questa è la mia.

  5. Quando tutti i funzionari e dirigenti della regione, che sono entrati il 1°/6/89, andranno in pensione (??? – purtroppo hanno tagliato il prepensionamento fino al 2022!) troveremo un vuoto settoriale (se non bandiranno subito dei concorsi) ovverosia una “vacatio dipendenti” fuori del normale. Forse ci troveremo davanti soltanto un apparato di sole categorie A e B che non potrà tuttavia fare né il dirigente e neanche il funzionario perché la regione (come al solito sempre lungimirante…) non ha dato modo e/o occasione di farli avanzare di carriera. Per cui avremo solamente i “Comandanti” (alias i soliti politici) che (secondo loro) rappresenteranno i “nuovi schiavi…” (le persone professionali della suddetta categoria).
    Ma l’anzianità di servizio dovrebbe servire a qualcosa. O no?

  6. Staccare i funzionari dal resto del comparto? Assolutamente no!
    Anzi, al contrario, bisognerebbe ricollocare la dirigenza in un unico capitolo di spesa per tutto il personale regionale, a prescindere dalla qualifica posseduta.
    Con la L.R. n.10/2000 e il D. Lgs. n.165/2001 si è arrivati a certe aberrazioni proprio perché i dirigenti hanno voluto essere considerati, dal punto di vista economico, come dei manager (di se stessi…), mentre, dal punto di vista giuridico, hanno preteso tutte le salvaguardie del dipendente pubblico di ruolo.
    Una laurea deve avere lo stesso valore ancorché posseduta da un operatore A o da un dirigente: quello che può fare la differenza è la professionalità posseduta, con l’anzianità di servizio e/o con la capacità di saper fare le cose.

  7. staccare i funzionari direttivi dal comparto.
    Sembra una cosa logica come lo era quando esisteva la qualifica di assistente, poichè le responsabilità e la professionalità richiesta esula da tutto quello del resto del comparto, senza voler offendere ogni qualifica, anche dei commessi , ma è indubbio il rischio e la responsabilità diversa tra le due mansioni.
    Ricordo per la cronaca che i funzionari direttivi in servizio sono collocati nella fascia D6, mentre una eventuale assunzione di nuovo personale nella fascia D dovrà partire dal D1 -D2 è dovra’ essere in possesso di laurea.
    Credo che creare una fascia di vice dirigenza, basandosi sulla anzianità di servizio, nonche’ ma no prioritariamente al titolo di studio, sia un atto dovuto.
    Cio ne diviene dalla lettura delle incombenze devolute dal contratto Regionale alla qualifica D.
    Questo è una mia opinione essendo un ex funzionario direttivo in prepensionamento in virtu’ della legge regionale 9/2016 e che gli brucia ancora il fatto che con 38 anni di servizio, trascorsi tra incarichi di responsabilità, componente di innumerevoli commissioni tecniche, collaudi, incarichi ispettivi ecc….. non ha avuto , come tanti altri colleghi una giusta progressione di carriera.

  8. Odg ARS oggi 22.6.2017
    III – DISCUSSIONE DEI DISEGNI DI LEGGE:
    1) – “Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2017. Legge di stabilità regionale.
    Stralcio I”. (n. 1276 Stralcio I/A) (Seguito)
    Relatore di maggioranza: on. Vinciullo
    Relatore di minoranza: on. Cancelleri
    Art.52?
    Ing. Gaspare Barraco.Marsala.

  9. Ordine del giorno di oggi 22 giugno 2017 all’ Ars: III – DISCUSSIONE DEI DISEGNI DI LEGGE:
    1) – “Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2017. Legge di stabilità regionale.
    Stralcio I”. (n. 1276 Stralcio I/A) (Seguito)
    Relatore di maggioranza: on. Vinciullo
    Relatore di minoranza: on. Cancelleri
    ART:52?

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