Circolare dell’Inps, dal 2016 l’età della pensione sale a 66 anni e 7 mesi: si lavorerà quattro mesi in più

Inps - circolare 63 del 20 marzo 2015Quattro mesi in più al lavoro per avere la pensione a partire dal prossimo anno. Dal 2016 ai lavoratori uomini servono 66 anni e 7 mesi, alle dipendenti 65 anni e 7 mesi. E’ arrivata infatti la circolare dell’Inps che rende operative le nuove norme sull’adeguamento dell’età pensionabile alle speranze di vita. Vivere più a lungo significa quindi lavorare anche più a lungo prima di poter ottenere la pensione, che continuerà ad allontanarsi progressivamente ancora nei prossimi anni. Dal 2013, quando sono state applicate per la prima volta queste disposizioni, la pensione è già scivolata in avanti di ben sette mesi, e se continua così il traguardo dei 70 anni necessari per andare in pensione sarà raggiunto anche prima delle previsioni. All’allungamento dell’attesa non sfugge nessuno: riguarda non solo le pensioni di vecchiaia, ma anche i requisiti contributivi per quelle anticipate.

Una finanziaria senza bilancio o una legge che non è ancora la finanziaria? Ecco quali potrebbero essere le intenzioni del governo

La Finanziaria è stata approvata in giunta, per il bilancio bisognerà ancora attendere. E restano senza copertura, al momento, le spese per finanziare gli enti regionali, la protezione civile, le università e i teatri.

Fra i documenti approvati dalla giunta Crocetta nella trasferta di venerdì a Catania non manca solo il bilancio. Mancano anche tutte le tabelle che accompagnano di solito la Finanziaria

Ma le risorse romane arriveranno solo se la Regione siciliana farà penitenza e se i dipendenti pubblici regionali accetteranno l’adeguamento del trattamento economico e previdenziale a quello “in dotazione” agli statali.

Il governo regionale, intanto, attende l’esito della trattativa Aran-Sindacati ma l’accettazione dell’adeguamento è il ”tassello” principale, l’attestato di buona volontà per fare arrivare le risorse.

Il governo, pertanto, auspica che i sindacati accettino i tagli e l’adeguamento ai dipendenti statali e li farebbe inserire nel ddl che verrebbe approvato dall’Ars. In tal modo il governo otterrebbe le somme da Roma per approvare il bilancio e la finanziaria vera e propria.

Intanto, però, una finanziaria limitata e senza una legge di bilancio contravviene a tutte le norme in materia di contabilità di Stato.

Falcone: La manovra toccherà probabilmente i dipendenti regionali ma non interverrà sulle voci di spesa più importanti

Malgrado gli svariati annunci di una manovra riformatrice, le tante, tantissime promesse di un esecutivo maestro in propaganda,temiamo che la finanziaria siciliana, varata oggi dalla Giunta Crocetta, non sarà in grado di soddisfare gli obiettivi che una buona amministrazione ha il dovere di raggiungere: il contenimento della spesa pubblica e l’efficientamento dei servizi, attraverso la cancellazione degli enti inutili e il taglio degli sprechi e dei privilegi”. Ad affermarlo è Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars, che aggiunge: “Stando alle anticipazioni diffuse dalla stampa, alle indiscrezioni di palazzo, ci troveremo di fronte ad un provvedimento di maquillage, tutt’altro che strutturale. Le costosissime partecipate rimarranno tutte dove e come sono, con i loro dirigenti, le loro strutture elefantiache, i loro debiti. Anche i tanti cortigiani e gabinettisti di Palazzo d’Orleans e dei vari assessorati rimarranno saldamente al loro posto. La manovra toccherà probabilmente i dipendenti regionali, gli Iacp, i consiglieri comunali, ma non interverrà sulle voci di spesa più importanti.