Il Consiglio dei Ministri ha impugnato la finanziaria? Al momento nessuna conferma

Matteo Renzi photoCircolano, da ieri, con una certa insistenza, voci di una possibile impugnativa di alcuni articoli della legge di stabilità regionale (finanziaria – pubblicata nella Gurs n. 20 del 15 maggio 2015) da parte del Consiglio dei Ministri, cui compete, dopo la soppressione dell’ufficio del Commissario dello Stato (che esercitava il controllo preventivo di legittimità della legge) il controllo successivo sulla legittimità e/o costituzionalità delle leggi approvate.

Tale verifica avviene entro 60 giorni dalla pubblicazione della legge (nel caso in questione l’impugnativa potrebbe arrivare entro il 15 luglio).

Nel frattempo la legge è valida ed efficace.

Le voci, tuttavia, non avrebbero, al momento, alcuna conferma.

L’unica certezza sarebbe lo scambio di interlocuzioni, per chiarimenti, tra il Consiglio dei Ministri e gli uffici della Funzione Pubblica e del Fondo Pensioni.

Di certo, se l’impugnativa dovesse riguardare (secondo le indiscrezioni) l’art. 52 (norma transitoria in materia di collocamento in quiescenza), sparirebbero i prepensionamenti e rimarrebbero, a regime, solo le penalizzazioni.

Più probabilmente potrebbe trattarsi della quasi annunciata impugnativa parziale dell’art. 52 (come si evince dalle dichiarazioni dello stesso Baccei durante l’approvazione in commissione bilancio), e sparirebbe, in tal caso, la finestra 2017/2020.