ACCORDO FAMP 2017: siamo a “Oggi le comiche”?

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Palermo, 26 settembre 2017

Ieri sera, presso i locali dell’ARAN Sicilia si è concluso l’ambiguo percorso dello “sconcio accordo” sul FAMP 2017 tra il Commissario dell’ARAN Sicilia, avv. Claudio Alongi, e quattro delle sei organizzazioni sindacali che, ad eccezione del COBAS-CODIR, avevano precedentemente sottoscritto, senza tanti problemi, la precedente versione dell’accordo.

Dopo avere “tentato di aggiustare”, quindi, l’accordo precedente, a causa dei rilievi mossi dalla Ragioneria Centrale (da non sottovalutare, in proposito, una sanatoria inserita all’ultimo minuto che libererebbe i dirigenti generali dal rischio di esborso dalle proprie tasche di somme pagate ma non rendicontate), e avere, addirittura, migliorato l’erogazione dell’acconto sul piano di lavoro da 7 a 8/12, pur permanendo l’identico furto dalle tasche dei lavoratori con le estrapolazioni non dovute sottoscritte nella precedente versione, qualche organizzazione sindacale, con colpevole ritardo, ha pensato bene di seguire le orme del COBAS-CODIR ritirando la firma dall’accordo originario e non sottoscrivendo l’accordo definitivo (ma con quale motivazione?).

Nel merito, il COBAS-CODIR, denuncia ancora una volta il perpetrarsi di un sistema di ripartizione clientelare del salario accessorio, slegato dalle stesse finalità istitutive e dalle legittime aspettative dei lavoratori, costretti, come detto più volte, ad attendere anche due anni per percepire straordinari, indennità e compensi per servizi già espletati.

Il COBAS-CODIR auspica, pertanto, che, chiusa questa pagina nera della politica siciliana, si possa intraprendere, finalmente, la strada della rinascita attraverso il rinnovo dei contratti di lavoro che, al di là dei proclami propagandistici di questo agonizzante governo giunto al capolinea, possa riformare seriamente tutti gli istituti contrattuali obsoleti tra i quali, appunto, il diritto dei lavoratori di accedere al salario accessorio in modo equanime e scevro da qualsiasi condizionamento della mala politica e incrementando, in maniera significativa, la somma ridicola postata ad oggi in bilancio per i nuovi contratti, che porterebbe ad aumenti simbolici di solo qualche euro lordo cadauno.

Ecco il nuovo (si fa per dire) accordo famp

A distanza di quasi 2 mesi dalla sua sottoscrizione, ecco il “nuovo” accordo famp riveduto e corretto. Il Cobas/Codir non ha sottoscritto ribadendo quanto già dichiarato in occasione del precedente accordo. Seguirà comunicato ufficiale.


Se vuoi leggere il vecchio accordo clicca sul link Scarica l’accordo Famp del 10 agosto 2017


Famp 2017. Sottoscritto l’accordo all’Aran con le (ormai) consuete estrapolazioni. Il Cobas/Codir non ci sta! (comunicato del 10 agosto)

Pubblico impiego, in arrivo la riforma delle procedure di selezione dei dipendenti e l’analisi dei fabbisogni. Madia: concorsi mirati

IL Messaggero del 21 settembre 2017

Svolta per la Pa. Concorsi mirati per selezionare i dipendenti pubblici. La ministra Madia: «Assunzioni ordinate per sostituire 450 mila lavoratori che andranno in pensione». Un sito internet unico per tutti i bandi e regole omogenee per le prove.

Arriva l’analisi dei fabbisogni. La Madia: «abbiamo già messo in pista nei mesi scorsi gli strumenti, senza fare una nuova legge o stanziare nuove risorse economiche, per un reclutamento ordinario che, dopo anni di blocchi del turnover e di assunzioni senza concorso, consenta di scongiurare gli errori del passato». Come per esempio per il superamento del precariato storico, con la stabilizzazione di tutti coloro che hanno lavorato per tre anni, anche non consecutivi, negli ultimi otto anni in un’amministrazione pubblica. E ancora, nei mesi scorsi, ha ricordato ancora la ministra, è stato stabilito lo «sblocco del turnover per quelle amministrazioni, come i comuni, che ne hanno particolare bisogno». Con la riforma del Pubblico impiego, entrata in vigore quest’estate, è stata introdotta «la nozione di fabbisogno, al posto delle dotazioni organiche, per governare un ricambio non automatico, ma selettivo e ragionato, del personale pubblico, anche consentendo assunzioni straordinarie dove queste servono.