Pensioni, Come scegliere tra Cumulo e Ricongiunzione

Il 2019 vede estesa la facoltà per i lavoratori con carriere lavorative discontinue di cumulare i periodi assicurativi. Ma la ricongiunzione a volte può risultare più vantaggiosa.

L’approvazione del DL 4/2019 ha rilanciato la valorizzazione dei periodi assicurativi temporalmente non coincidenti accreditati in diverse gestioni previdenziali. Anche nel 2019 questa facoltà può essere esercitata al fine di maturare il diritto alla pensione anticipata (con 42 anni e 10 mesi di contributi o con 41 anni e 10 mesi le donne) oppure alla pensione di vecchiaia (67 anni e 20 di contributi); ma a seguito del DL 4/2019 il cumulo può essere utilizzato anche per accedere alla quota 100 (con 62 anni e 38 di contributi). In tal caso però il periodo che forma oggetto di cumulo deve interessare solo le gestioni amministrate dall’Inps, con esclusione, quindi, dei periodi presenti nelle Casse professionali.

La facoltà è gratuita e coesiste con la ricongiunzione dei periodi assicurativi che, almeno di regola, è onerosa. E’ quindi importante che l’assicurato con contribuzione mista scelga l’opzione più conveniente dal punto di vista della misura della pensione. Non sempre, infatti, il cumulo seppur gratuito è più vantaggioso rispetto alla ricongiunzione.

Premesso che occorrerà valutare caso per caso è tuttavia utile avere un’idea d’insieme che può guidare il lettore nell’effettuare la scelta. La prima cosa da ricordare è il cumulo non sposta la contribuzione da una cassa all’altra. Pertanto il lavoratore otterrà una pensione unica composta da due o più quote di pensione quante sono gli ordinamenti coinvolti nel cumulo. Ciascun ente liquiderà la propria quota con le regole e le retribuzioni di riferimento di ciascuna cassa. La ricongiunzione, invece, consente di trasferire la retribuzione nella gestione accentrante come se essa fosse stata da sempre acquisita in tale gestione. Quindi le regole di calcolo applicabili saranno quelle proprie della gestione accentrante…..continua a leggere su PensioniOggi – Pensioni, Come scegliere tra Cumulo e Ricongiunzione

 

Attribuzione buono pasto in regime di rientro autorizzato in plus orario

Nota della Funzione Pubblica che invita gli uffici ad attribuire il buono pasto per il rientro autorizzato solo per l’espletamento delle attività istituzionali. Altri rientri, seppur autorizzati, effettuati per lo svolgimento di attività relative a progetti finanziati con fondi Nazionali o europei che nel loro quadro economico prevedono le risorse per l’acquisto di buoni pasto o la corresponsione dell’indennità mensa e per i quali l’imputazione della spesa relativa non è stata ancora definita, non dovranno essere inseriti negli ordinativi relativi al regime in oggetto eccezion fatta per il progetto maestrale per il quale l’imputazione della spesa è già stata definita in capo al bilancio della regione siciliana.

Assegno Nucleo Familare periodo 1° luglio 2019 – 30 giugno 2020

La legge 153/88 stabilisce, ai fini della corresponsione dell’assegno per il nucleo familiare, che i livelli di reddito familiare utili al calcolo dell’assegno da corrispondere, sono rivalutati annualmente con effetto dal 1° luglio di ciascun anno in relazione alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo calcolato dall’ISTAT.

Il MEF, con Circolare n. 19 – Prot. 158712 del 11/06/2019, ha predisposto la rivalutazione annua dei livelli di reddito in applicazione della circolare INPS n. 66 del 17/05/2019, per il periodo 1° luglio 2019 – 30 giugno 2020, ed ha fornito il modello-tipo di istanza.

La modulistica necessaria alla presentazione delle domande denominata “Modello per la corresponsione degli Assegni per il Nucleo Familiare per il periodo 01/07/2019 – 30/06/2020”, in formato Pdf editabile, e copia delle tabelle contenenti i nuovi livelli di reddito, viene pertanto pubblicata sul sito istituzionale del Dipartimento Funzione Pubblica all’interno dell’AREA TEMATICA: AREA RISERVATA AL PERSONALE REGIONALE, nella sottosezione: Modulistica dei servizi di trattamento economico del personale.

Si comunica che le istanze e le dichiarazioni, unitamente a copia di un documento di riconoscimento valido di ciascuno dei sottoscrittori (è obbligatorio anche quello del coniuge), potranno essere firmate in presenza del dipendente addetto ovvero sottoscritte ed inviate in originale a mezzo:

  • Posta (Raccomandata con ricevuta di ritorno) all’indirizzo: Dipartimento Regionale della Funzione Pubblica e del Personale – Servizio 7 — Trattamento Fondamentale Personale a tempo indeterminato – Viale Regione Siciliana 2194 – 90135 PALERMO
  • Mail (esclusivamente con PEC personale) all’indirizzo: [email protected]
  • Per il tramite dell’Ufficio del personale presso cui il dipendente lavora (che avrà cura di raccogliere ed inviare in unica spedizione le istanze del proprio personale o a mezzo PEC dell’Ufficio).
  • Consegnarle direttamente presso l’ufficio del protocollo del Dipartimento Funzione Pubblica in viale Regione Siciliana 2194.

Nessun altro tipo di trasmissione verrà considerato utile (fax, mail personale, mail istituzionale personale o dell’ufficio, etc) e pertanto tali istanze verranno restituite.

Nel caso vengano richiesti gli assegni non percepiti per gli anni precedenti sarà necessario fornire dichiarazione sottoscritta dal coniuge che attesti di non averne percepiti né di averne fatta richiesta; nell’ulteriore ipotesi di coniuge lavoratore, per eventuali controlli, dovrà essere indicato altresì l’Ente, l’Amministrazione o la Ditta presso cui presta o prestava attività lavorativa.

Le domande non verranno accolte se non redatte sull’apposita modulistica, se mancanti di sottoscrizione, documenti di riconoscimento o se inviate diversamente da come sopra indicato.

Si invitano i Dipartimenti Regionali e gli Uffici in indirizzo a dare massima diffusione.

La presente, corredata dagli allegati, viene trasmessa al responsabile del procedimento di pubblicazione dei contenuti del Dipartimento della Funzione. Pubblica e del Personale ai fini della pubblicazione tra le circolari e nella sezione AREA TEMATICA: AREA RISERVATA AL PERSONALE REGIONALE, sottosezione : Modulistica dei servizi di trattamento economico del personale.

Inps. “Bomba” Pensioni, in 20 anni la spesa raddoppierà

Il Sole 24 Ore del 16 giugno 2019

Secondo Il Sole 24 Ore, nei prossimi 20 anni “la spe sa pensionistica in Italia aumenterà in maniera esponenziale“. Basta prendere in considerazione la principale gestione Inps: il fondo pensioni lavoratori dipendenti (Fpld), che rappresenta il 45% dell’intera spesa  pensionistica – quest’anno paga 8,6 milioni di pensioni al valore nominale medio di 14.700 euro lordi l’anno, per un totale di quasi 143  miliardi.

Tra vent’anni, ossia nel 2039, le pensioni in pagamento stimate nei  bilanci prospettivi dell’Istituto salirebbero per il solo Fpld a poco meno di 9 milioni e 300mila (+7%). Assegni del valore medio di  27mila euro lordi, per una spesa che in termini nominali arriverà a  sfiorare i 297 miliardi. Praticamente, appunto, il doppio.

In Francia incentivi per non andare in pensione

Il governo francese vuole mettere a punto delle misure per incentivare le persone a non andare in pensione all’età attualmente prevista, pari a 62 anni. Lo ha detto il primo ministro Edouard Philippe: “Come ha spiegato il presidente, dobbiamo lavorare più a lungo”, ha spiegato all’Assemblea nazionale. “Manterremo la possibilità di andare in pensione a 62 anni ma introdurremo degli incentivi per chi intenderà restare al lavoro”.

Ma davvero qualcuno crede che la priorità delle Pubbliche Amministrazioni sia il controllo della presenza?

un post di Santo Fabiano tratto da FB.
(Santo Fabiano ha ricoperto numerosi incarichi dirigenziali presso uffici della pubblica amministrazione).

MA DAVVERO QUALCUNO CREDE CHE LA PRIORITÀ DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI SIA IL CONTROLLO DELLA PRESENZA?

di Santo Fabiano
Ma davvero qualcuno crede che la priorità delle Pubbliche Amministrazioni sia il controllo della presenza, al punto da destinarvi risorse e piani di investimento per apparecchiature invasive della riservatezza?
Da dirigente e direttore generale ho sempre saputo chi era presente in ufficio e che cosa facesse.
Mi dispiace questa vulgata che presenta la P.A. come un lager, il lavoro pubblico come una costrizione involontaria e i dipendenti pubblici come una banda di truffatori.
Non so chi frequentano gli autori di questa norma, ma ho la prova di centinaia di pubbliche amministrazioni, in periferia, dove la gente va al lavoro con passione, nonostante vincoli e ostacoli burocratici (di provenienza ministeriale), è puntuale e presente e non riesce a trovare il tempo per assentarsi. Anzi, in diversi casi è costretta ad assicurare la presenza al di fuori dell’orario di servizio, senza alcuna remunerazione.
Questa enfatizzazione del controllo sulla “presenza fisica” è l’esito della miopia dei “misuratori” che confondono l’attività lavorativa con la presenza in servizio e banalizzano la prestazione lavorativa pretendendo di “oggettivizzarla”
Conosco amministrazioni centrali che al loro interno, dopo avere regolarmente timbrato, offrono tentazioni irresistibili come bar, tabaccai, banche, uffici postali, barbieri, parrucchieri, supermercati, ecc….
In quegli uffici i controlli, con le impronte digitali e il dna, vengono effettuati all’ingresso del palazzo e i dipendenti possono liberamente fare shopping, barba e capelli, acconciature, conti correnti, depositi bancari, risultato regolarmente presenti e “digitalizzati”…… è come se in un Comune i tornelli fossero installati all’ingresso della città.
Ancora una volta si è persa un’occasione per manifestare “buon senso”
Mi domando: ma chi consiglia queste iniziative ha idea delle pubbliche amministrazioni? E del danno che fa proponendole?

Furbetti p.a., finita la pacchia. Bastone e carota nella p.a.. Impronte digitali contro i furbetti. Assunzioni più facili

ItaliaOggi del 13 giugno 2019

Furbetti p.a., finita la pacchia. Passa la legge Bongiorno: via al controllo delle presenze nei luoghi di lavoro anche con impronte digitali e videosorveglianza. Concorsi pubblici più veloci.

Controllo delle presenze nei luoghi di lavoro attraverso le impronte digitali dei dipendenti e l’utilizzo della videosorveglianza. Ricambio generazionale nella p.a. grazie al turnover al 100%. Concorsi pubblici più veloci, visto che le procedure potranno essere avviate anche senza preventiva autorizzazione. Lo prevede il disegno di legge concretezza, portato avanti dal ministro Giulia Bongiorno, approvato ieri in via definitiva dal senato.

Mansioni Superiori Pubblico Impiego 2019. Quali sono le differenze rispetto al settore privato? Ecco alcuni chiarimenti

Mansioni superiori Pubblico Impiego 2019: ecco alcuni utilissimi chiarimenti. Il diritto alla retribuzione o ad eventuali promozioni vale anche per il lavoratore pubblico? O è un’esclusiva del dipendente privato?

Norma di riferimento nel settore pubblico è l’art. 52 T.U., nella versione, oggi, risultante dalle modifiche introdotte dall’art. 62, d.lgs. 150/2009, rubricato « disciplina delle mansioni ».

I conti della Regione….. Quella pesante ipoteca sul futuro. “Un fardello da 13,6 miliardi”

E’ un dato monstre quello che emerge dalla relazione finale consegnata dalla commissione speciale istituita dall’assessore all’Economia Gaetano Armao per fare chiarezza sul disavanzo della Regione siciliana: fino al 2048 sulle nuove generazioni graveranno oneri per 13,65 miliardi di euro, importo che comprende disavanzo e debito pubblico. La commissione ha analizzato i dati contabili dal 2015 al 2017, dunque della precedente legislatura. “I disavanzi vanno esaminati non solo a consuntivo, ma anche in una visione prospettica per le refluenze che avranno sulle future generazioni – scrivono gli esperti della commissione nella relazione finale – Le modalità con cui recuperare il disavanzo in relazione all’entità rilevante dell’importo incidono inevitabilmente sugli investimenti e producono rilevanti effetti sull’attuazione di politiche finanziarie e fiscali per la crescita in Sicilia”.