Regione Sicilia, laureati fuori posto: agronomo un dirigente su cinque

Che ci fa un ingegnere civile a dirigere un ufficio del dipartimento lavoro che si occupa di centri per l’impiego? Perché un laureato in chimica guida l’ufficio buste paga del personale? Perché un agronomo per anni ha diretto il parco archeologico più grande del Mediterraneo, adesso guidato comunque non da un archeologo ma da un architetto? L’allarme lanciato dagli uffici regionali sulla mancanza di tecnici, con la richiesta da parte dell’assessore Gaetano Armao di fare almeno trecento assunzioni, cozza in parte con la folle distribuzione del personale e dei dirigenti della regione che ha, comunque, nonostante i pensionamenti da qui al 2020, sul groppone ha avrà ancora un esercito di dipendenti.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

4 Risposte a “Regione Sicilia, laureati fuori posto: agronomo un dirigente su cinque”

  1. X ROMEO:
    non verrà data alcuna possibilità di carriera.
    La Politica ha un suo disegno che sta iniziando a delinearsi:
    1) si è dato corso al prepensionamento dal 2015 al 2020, giustificandolo come un risparmio per l’Amministrazione Regionale, che oltretutto facendo bene i conti non lo è.
    Potresti pensare, ma si, l’Amministrazione risparmia i contributi a proprio carico da versare ogni mese come Datore di Lavoro.
    Considera poi quello che sta accadendo, l’Amministrazione sta, anzi ha perso tutti quei colleghi che approfittando di questa ultima opportunità, vanno in pensione, causando notevoli disagi alla macchina Amministrativa che inizia ad arrancare, perché il carico di lavoro si è scagliato verso coloro che sono ancora in servizio, che dovranno espletare il proprio carico di lavoro e in più quelli dei colleghi andati via.
    2) adesso con la scusante dei fondi per consulenti che la commissione europea paga per aiutare le amministrazioni che gestiscono fondi europei a gestirli meglio, il governo Musumeci ha annunciato che intende usare proprio questi fondi per arruolare, attraverso il Formez, un centinaio di consulenti da affiancare ai dipartimenti che gestiscono i fondi europei.
    Inoltre, l’Assessore alle Autonomie Locali e alla Funzione Pubblica, Bernardette Grasso, ha fatto presente che all’interno dell’Amministrazione mancano Laureati, dando dei numeri che tengono conto esclusivamente del personale posizionato a suo tempo nel lontano 2000 per riclassificazione in categoria D Funzionari, (dove se ben ricordi in prima applicazione passarono tutti gli ex Assistenti vari con o senza Laurea, risultato almeno l’80% non aveva Laurea, considera che nel frattempo alcuni di loro in questi anni ha preso una fantomatica Mini-Laurea) e per la quale si sta correndo ai ripari con un bando per la selezione di circa 400 neolaureati, che uscirà nelle prossime settimane.
    Quindi dati falsati perché non tiene conto dei colleghi nelle altre Categorie A – B- C dove qualcuno ha la Laurea.
    Ma al Governo Regionale non interessa, perché vedono l’opportunità di far entrare altra gente a loro cara, munita di laurea, ponendo dei paletti molto ristretti per far sì di limitare i partecipanti, inventandosi che sono a carico dei Fondi Europei, che sono contratti a tempo determinato per poi trasformarli con un colpo di bacchetta in stabilizzazioni permanenti.
    Ecco la Politica di Ieri, di Oggi e di Domani, potrà chiamarsi Destra, Sinistra, Centrista, Populista, ma alla fine è sempre la solita Storia.
    Quindi non sperare in avanzamenti di Carriera, già tutto è disegnato, anzi preparati ad istruire i nuovi Funzionari della Politica del Cambiamento, che scavalcheranno Te e tutti colleghi che non sono riusciti ad approfittare del prepensionamento.

  2. Il problema non è tanto che ci siano troppi agronomi….anche se la Sicilia sembra non averne tratto grande vantaggio, ma che i dirigenti regionali, per il semplice fatto di possedere una laurea (qualunque laurea….) siano stati ritenuti capaci di dirigere qualunque ufficio, anche in un settore completamente diverso dal percorso formativo seguito.
    Con la l.r. 10/2000 e il Ruolo Unico Dirigenza la laurea, quindi, è stato considerato l’unico requisito necessario per ottenere un incarico dirigenziale: perché analoga possibilità, ora che si dovrebbe procedere al rinnovo del CCRL, non può venir concessa anche al personale del comparto in possesso di laurea e adeguata anzianità di servizio?

  3. TITOLI DI STUDIO CONGRUENTI CON GLI INCARICHI…Dopo 18 anni dai miei articoli sugli incarichi congruenti con il titolo di studio oggi 9.10.18 leggo questo articolo. Dopo la legge n.10/2000 feci e pubblicai sulla carta stampata, e in tutti i mass media, a carattere nazionale, tanti articoli sugli incarichi oggettivi e rispettosi del titolo di studio, vedi i due articoli su Italia Oggi, che mi portarono a dover combattere con chi si sentiva leso da questi criteri, anche contro gli ordini professionali… Gaspare Barraco (ing) Marsala.

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