A proposito del ricorso all’Assistenza tecnica ecco cosa dicono tutti i dirigenti generali: “Il nostro personale non è qualificato”

Assistenza tecnica
Repubblica del 2 gennaio 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars clicca sopra l’immagine

Una miriade di fondi, oltre i 50 milioni, è andata a sistemi informatici, in gran parte affidati a Sicilia e-Servizi, ma non solo. Spesi fondi Ue per software sulla gestione dei finanziamenti alle imprese, sul 118, sul miglioramento dei rapporti con il cittadino, per il censimento e la catalogazione di non meglio precisati beni regionali, dopo che abbiamo speso già quasi 100 milioni per il censimento degli immobili. E, ancora, soldi per il sistema informativo del demanio marittimo (3 milioni) o per quello degli appalti, costato oltre 2,8 milioni, salvo scoprire che con una convenzione con il ministero delle Infrastrutture si sarebbe potuto avere un software gratuito. Una buona parte dei fondi, pari a oltre 20 milioni, è andata a finire pure per appalti di assistenza tecnica varia sulla spesa comunitaria, come i 9,6 milioni per “assistenza gestione istruttoria domande” affidati all’esterno nonostante i quasi 20 mila stipendi pagati dalla Regione. “Il nostro personale non è qualificato”, dicono in coro i dirigenti generali tutti. Bene, allora perché non formarli con i quasi 2 miliardi della formazione spesi nello stesso periodo?

Breve chiosa

Non mi pare che i dirigenti generali facciano distinzione tra comparto e dirigenza. Non siamo qualificati.

La domanda è: come fanno a raggiungere sempre i loro obbiettivi e ad essere valutati al massimo?

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

Una risposta a “A proposito del ricorso all’Assistenza tecnica ecco cosa dicono tutti i dirigenti generali: “Il nostro personale non è qualificato””

  1. Per rispondere alla tua domanda finale…..perché gli obbiettivi dei dirigenti generali devono venir raggiunti…..a qualunque “costo”.
    Sembra, dico sembra, che la vera motivazione che sta alla base della prossima riduzione-riorganizzazione delle strutture dipartimentali degli assessorati sia la consapevolezza, da parte dei vertici dell’amministrazione, che, con il pensionamento di una cospicua fetta del personale regionale nei prossimi anni verranno a mancare parecchie professionalità e competenze, patrimonio, in genere, dei colleghi con maggiore anzianità di servizio. Tra questi ultimi, coloro che non dispongono dei requisiti per poter “scappare”, gli sfortunati insomma, verrebbero appunto distribuiti nei vari uffici fondamentali dei dipartimenti per scongiurare il blocco totale dell’attività amministrativa regionale. Sarebbe bastato utilizzare le risorse assegnate alla formazione per i dipendenti, invece che per corsi fondamentalmente inutili, per incentivare il travaso di conoscenze tra dipendenti anziani e quelli più giovani, mediante affiancamento di pochi mesi direttamente negli uffici. Insegnare il mestiere, insomma…..

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