Potrei anche sbagliarmi ma il governo sta facendo tutto il contrario di quello che dovrebbe fare per combattere la crisi.
Non penso assolutamente che i “professori” bocconiani siano degli asini.
I “professori” stanno facendo quello per cui sono stati messi lì:
- salvaguardare i poteri forti a cominciare dalle banche;
- salvaguardare e garantire la classe politica.
Così, invece di eliminare i veri sprechi, quelli della politica, e abbassare le tasse a lavoratori e pensionati, perché abbiano più liquidità da spendere, facendo ripartire l’economia, si sono inventati tutta una serie di sciocchezze come quella dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, la cui abolizione avrebbe l’effetto (tutto da dimostrare) di favorire le assunzioni o quella dell’alto costo del lavoro in Italia. Ma è ampiamente dimostrato che che il costo del lavoro in Italia è tra i più bassi d’europa.
La cosa buffa è che che ci fanno digerire le “riforme” con la parolina magica “è l’europa che ce lo chiede”.
Peccato che l’europa non ci chieda di abbassare gli stipendi dei parlamentari alla media europea o di combattere la corruzione o l’evasione fiscale ma ci chieda invece di eliminare le tutele sul lavoro e di non rinnovare i contratti.
Se si crea un clima di incertezza tra i lavoratori:
- eliminando tutte le tutele;
- dando in mano al datore di lavoro l’arma del licenziamento (come e quando gli pare);
- non rinnovando i contratti di lavoro per adeguarli al costo della vita;
- aumentando le tasse per il ceto medio;
- Il Sole 24Ore – Allarme di Confcommercio sui consumi: l’Italia ha fatto balzo all’indietro di 15 anni
L’industria frena e le prospettive per l’ultimo trimestre sono pesantemente negative per il calo degli ordinativi.