Bail in e prelievo forzoso. Cosa accade oggi se una banca fallisce

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A partire dal 1° gennaio 2016, l’eventuale crisi di una banca verrà risolta con il nuovo meccanismo detto “bail-in”: il salvataggio dell’istituto di credito, cioè, non avverrà più con soldi pubblici dello Stato e/o delle banche centrali (come è stato sino a oggi), bensì attraverso la riduzione del valore delle azioni e di alcuni crediti (come quelli dei correntisti che abbiano depositato più di 100mila euro) o la loro conversione in azioni, per assorbire le perdite e ricapitalizzare la banca in misura sufficiente a risolvere la crisi e a mantenere la fiducia del mercato.

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Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

Una risposta a “Bail in e prelievo forzoso. Cosa accade oggi se una banca fallisce”

  1. Da un Direttore di giornale, che apprezzo tantissimo, ho appreso che gli Italiani sono i più grandi risparmiatori d’Europa (e forse del mondo). Per cui, gli stessi, depositano, principalmente, i loro risparmi nelle n/s banche; conseguentemente, queste ultime manovrano… il n/s denaro (liquido) e quindi non dovrebbero andare in crisi. Perché, allora, vanno in crisi, nonostante (anche) lo Stato li aiuti? Come sperperano il n/s denaro? Fanno delle manovre… sbagliate? Oppure sono costretti a fare queste manovre… perché imposte dalla regole (ristrette) dell’Europa? Se così fosse che ci stiamo a fare allora in Europa?
    Risposta (del Direttore): perché sono incompetenti e affaristi… (per non ripetere, effettivamente, come li ha definiti)

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