Varato in Cdm il decreto che cambia le regole per i dirigenti pubblici.
Istituiti ruoli unici a cui si accede per concorso e da cui Stato, Regioni, enti locali e authority sceglieranno i propri dirigenti con selezioni pubbliche, per quattro anni rinnovabili una volta in caso di valutazione positiva.
Per chi non ottiene incarichi è invece prospettato un parcheggio, che darà diritto alla sola retribuzione di base (senza quindi il trattamento accessorio, che vale dal 40 al 70% dello stipendio a seconda dei casi) e che può portare addirittura all’uscita dal ruolo se il dirigente in stand by non partecipa a un numero minimo di selezioni oppure rimane senza incarico per sei anni. Per evitare di uscire dalla Pubblica amministrazione, il dirigente potrà però rinunciare alle proprie stelline e farsi inquadrare nel ruolo di funzionario.
Ai dirigenti di prima fascia è stato riservato il 30% dei posti nei bandi emessi con le nuove regole.
- Il Sole 24 Ore – Dirigenti, primo sì alla riforma Ai «top» il 30% degli incarichi
La Dirigenza sempre più sottomessa ai politici che decidono le loro carriere. Renzi riuscirà a fare quello che B.ni voleva fare e che gli Italiani d’allora non gli permisero di fare.Ing.Gaspare Barraco.Marsala.