Gli sconti fiscali tornano nel mirino per finanziare flat tax e clausole Iva

Rispunta quasi sistematicamente ogni anno al momento della stesura del Documento di economia e finanza. La revisione delle cosiddette tax expenditures, la giungla di deduzioni e detrazioni fiscali, è una sorta di classico della programmazione primaverile del bilancio, ma quando si arriva a ottobre, ovvero al momento clou della stesura della manovra autunnale, scompare sempre dai radar di Palazzo Chigi e del ministero dell’Economia. Anche perché una potatura degli sconti fiscali rischia di avere una ricaduta negativa in termini di consenso elettorale.


Sconti fiscali sul lavoro (in forma diretta e indiretta), da ricalibrare anche facendo leva sull’introduzione del coefficiente familiare, oltre che dei nuovi strumenti di sostegno, e calcolando gli effetti dell’eventuale adozione della flat tax per le famiglie. Deduzioni e detrazioni che hanno una ricaduta negativa sul montante a fini pensionistici da rimodulare. Tre aree abbastanza definite, che “pesano” nel primo caso oltre 10 miliardi, nel secondo circa 40 e nel terzo quasi 50 miliardi, sulle quali è già stata indirizzata la lente del Governo per realizzare la “potatura” selettiva delle tax expenditures. Che è stata annunciata dal Def varato nelle scorse settimane e che dovrà prendere forma con la prossima legge di bilancio.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir