La riclassificazione del personale può avvenire solo a costo zero.

Con deliberazione n 233 del 13 settembre 2011 la Giunta Regionale ha interpretato restrittivamente il punto IV della direttiva inviata all’Aran per il rinnovo del contratto del comparto non dirigenziale che prevedeva di “adeguare la classificazione del personale ai nuovi assetti derivanti dalla riforma della Pubblica Amministrazione Regionale senza che ciò comporti costi nuovi e maggiori oneri per la Regione”.

La Giunta ha, in sostanza, stabilito che suddetta direttiva, acclusa alla deliberazione della Giunta Regionale n. 469 del 17 dicembre 2010, va intesa nel senso che dalla nuova riclassificazione non devono scaturire maggiori costi rispetto all’ammontare complessivo delle retribuzioni attualmente erogate agli stessi dipendenti e che, pertanto, (…..) in sede di rinnovo contrattuale nessun nuovo onere può essere imputato ai fondi già esistenti per la produttività …….; che la riclassificazione del personale dovrà essere operata senza alcun ricorso alle risorse del FAMP destinate esclusivamente alla remunerazione della produttività, e non dovrà implicare alcuna ipotesi di progressione orizzontale nè tantomeno verticale rispetto all’attuale inquadramento giuridico ed economico del personale regionale, atteso che diveramente si porrebbe in netto contrasto con le attuali disposizioni normative contenute nei decreti legislativi 30 marzo 2001, n. 165 e 27 ottobre 2009, n. 150.

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Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir