Le poltrone troppo comode della politica siciliana

Corriere della Sera del 9 ottobre 2017

di Aldo Cazzullo

Se in Sicilia accade prima quel che accadrà dopo nel resto d’Italia, le elezioni politiche di inizio 2018 rischiano di segnare un tempo degradato per la vita pubblica.

La presentazione delle liste per le regionali del prossimo 5 novembre è stata uno spettacolo imbarazzante. Quattordici deputati (sull’isola dell’autonomia dire «consigliere regionale» è troppo poco) che sostenevano la sinistra si candideranno con la destra. Passano dall’ex comunista Crocetta all’ex missino Musumeci. In realtà, restano sempre sullo stesso posto: la poltrona.

Alcuni rivelano una tecnica da contorsionisti. Gaetano Armao, leader mancato, non si candida, ma il suo movimento Siciliani Indignati schiera con Forza Italia il teologo Pietro Garonna «detto Armao»….continua a leggere

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

5 Risposte a “Le poltrone troppo comode della politica siciliana”

  1. Con il sistema eletorale che è in vigore o quello che si è in procinto di votare ,come possiamo mandarli a casa?
    Voi dite votare cinque stelle per il cambiamento, è possibile, ma come possono raggiungere il 41%, se la maggior parte è legata ai proverbi” megghiu u tintu canusciutu chi u tintu a canusciri” ?
    I siciliani non sono pronti , troppo legati alla cultura del lecchinaggio per fare carriera.
    Notate che alle manifestazioni, congressi e quant’altro esistono solo salamelecchi ed applausi ipocriti per ogni minchiata che dice il politico di turno.
    Ho visto tramite le foto sui social che personaggi della pubblica amministrazione, che hanno fatto campagna elettorale per i loro congiunti, ( mogli, figli, fratelli,) oggi sono presenti in cene e riunioni di politici dell’altra sponda politica.
    Cosa cerchiamo se siamo fatti cosi’ ” Siamo Siciliani “, un misto di razze e civiltà diverse che sono state sempre abituate a subire questo o quel despota senza batter ciglio.
    Ci lamentiamo dei sindacati e quando loro ci chiamano all’appello , andiamo si’ via dagli uffici, ma a casa e non in piazza.

  2. Meno voti si avranno e più possibilità c’è che (i soliti..) vadano a riscaldare le poltrone per altri 5 anni a danno di tutti noi. Ricordiamoci con quale percentuale… (bassissima) è stato eletto il n/s presidente della regione. Una manciata di voti.
    E se dovesse continuare la stessa cantilena… (mi auguro di vivo cuore di no) rassegniamoci per sempre: non avremo più speranza. E che Dio ci salvi e salvi la nostra terra!

  3. l’astensione favorisce i partiti tradizionali, i vecchi partiti di governo e di opposizione, in questi cinque anni si sono garantiti attraverso favori, finanziamenti e quant’altro , il consenso di una ristretta cerchia di persone che andrà sicuramente a votare per ricambiare i favori ricevuti, gli altri che sono la maggioranza se non vanno a votare finiranno paradossalmente per avvantaggiare questi politicanti da strapazzo che con un numero alla fine esiguo di voti, potranno rientrare all’assemblea regionale per rifare quello che fanno da circa vent’anni. Solo la consapevolezza di un popolo maturo, che esercita il diritto di voto potrà cambiare le cose!

  4. Bisogna (assolutamente) andare a votare il 5/11/c.a. perché chi non ci andrà (sono quelli che vorrebbero prendere il fuoco… con le mani degli altri e poi si lamentano!) farà il gioco degli impresentabili. Molti pensano che non andando a votare si risolve la situazione. Assolutamente no! L’unica (sola) arma… che abbiamo per cercare di cambiare (ripeto cercare di cambiare perché non è detto che cambi. Ma almeno è una speranza) è quella del voto. Votiamo!!! Una cosa deve essere certa: mandiamoli tutti a casa a riscaldare le loro poltrone del salotto e non quelle dell’assemblea regionale. Ne abbiamo fin troppo piene le p…

  5. Per 70 posti all’ Ars circa 900 candidati.830 delusi che penseranno ai Si che sono stati No.Ing.Gaspare Barraco.Marsala

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