Lo Stato ha intrapreso una lotta furibonda contro i furbetti del cartellino ma si dimentica dei grandi evasori fiscali

Ecco cosa scrive una lettrice de “Il Fatto Quotidiano”

Caro Furio Colombo, premetto che non sono una dipendente pubblica. Ma non ho mai visto una caccia così furibonda a una categoria di persone che lavorano, pur con qualche mascalzone che timbra il cartellino e non lavora tra le loro file. Non ho mai visto trattare così grandi e famosi evasori. Specialmente quelli che sono noti a tutti e non devono mai risponderne.

Vale la pena leggere la risposta

Il Fatto Quotidiano del 29 giugno 2016. Furbetti ed evasori
Il Fatto Quotidiano del 29 giugno 2016

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

3 Risposte a “Lo Stato ha intrapreso una lotta furibonda contro i furbetti del cartellino ma si dimentica dei grandi evasori fiscali”

  1. Chi ruba è giusto che sia punito.Sia che si tratti di un semplice impiegato, sia che si tratti di corrotti che fanno lievitare costi dei lavori pubblici. Ma vanno puniti anche gli assentisti che non si sono mai presentati alla camera e al senato pur percependo stipendi da favola. Il licenziamento valga anche per queste persone.

  2. Secondo me bisogna perseguire sia i grandi evasori che che i furbetti del cartellino, ognuno deve essere punito in base alla gravita del danno arrecato alla comunità:

  3. Così facendo lo stato e quindi la politica, incoraggia la guerra tra poveri, una strategia ben collaudata per allontanare qualsiasi tentativo di presa di coscienza da parte del popolo che,
    se non distratti dallo squallido spettacolo che viene propinato, potrebbe reagire adeguatamente
    con una vera rivoluzione tale da prendere, nel vero senso della parola, a calci in culo tutti gli artefici dello sfascio dell’Italia di ieri e di oggi e spedirli in un’isola deserta, a pane ed acqua.

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