La legge di stabilità – dice D’Attorre – Porta a compimento la mutazione genetica del Pd.
«L’abbraccio con la destra mi pare perfettamente coerente con le scelte di fondo. Al centro c’è l’abolizione della tassa sulla prima casa per tutti, compresi i proprietari di castelli. Neppure Berlusconi si era spinto fin lì. A fronte di questo si riduce la spesa per la sanità in rapporto al Pil».
«Non c’è nulla per la flessibilità in uscita per le pensioni e ci sono briciole persino insultanti per i dipendenti pubblici, dopo cinque anni di blocco contrattuale. Sul Sud siamo alle chiacchiere…».
«E poi c’è la ciliegina sulla torta sull’uso del contante, che trasmette un messaggio inquietante in termini di lotta all’evasione e alla corruzione».