Precari dei comuni. Il governo regionale con una mano dà, con l’altra toglie

Un disegno di legge varato dalla giunta Crocetta consentirà ai comuni dell’Isola in dissesto e in pre-dissesto di rinnovare i contratti al personale precario. Un disegno di legge strano, quello approvato dalla giunta regionale, perché una legge nazionale prevede il contrario: e cioè che se un Comune è in dissesto o un pre-dissesto non può rinnovare i contratti ai precari.

Sotto il profilo logico, la legge nazionale non fa una grinza: se un Comune è in dissesto o pre-dissesto finanziario significa che spende più di quanto incassa (dissesto) o si ripromette di pareggiare le spese con gli incassi (pre-dissesto). Come fa un Comune in queste condizioni a pagare lo stipendio a migliaia di precari?

Si può pensare: qualcuno questi soldi ai comuni siciliani in dissesto o in pre-dissesto glieli darà pure per pagare questi precari.

Invece, leggendo il progetto di Bilancio 2015 presentato dal governo Crocetta, si apprende che ai comuni siciliani verranno tagliati 200 milioni di euro su uno stanziamento iniziale di 350 milioni di euro. In pratica, con una mano governo e Ars danno ai comuni la possibilità di prorogare i contratti ai circa 24 mila precari; con l’altra mano gli levano i soldi per pagare gli stessi precari.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir