Regione, uffici a corto di personale: pure il Fondo pensioni chiede rinforzi, ma i trasferimenti sono difficili

Giornale di Sicilia del 10 aprile 2018

L’allarme dei dirigenti fa scoppiare l’emergenza personale alla Regione. Malgrado i 14 mila dipendenti di ruolo (al netto dei prepensionamenti in corso) e senza considerare la galassia di precari che ruota in enti vigilati e società partecipate, gli uffici principali da giorni stanno pubblicando appelli per individuare personale disposto a spostarsi nelle sedi più delicate. L’ultimo di questi appelli è stato pubblicato dal Fondo pensioni, che non è più in grado di portare a termine tutti i propri compiti.

Ci sono – fanno sapere dagli uffici – ritardi nei calcoli del Tfr dovuto alle migliaia di dipendenti che stanno lasciando gli uffici in questi anni.

Così il commissario straordinario del Fondo, Alessandro Ferrara, si è rivolto al dipartimento della Funzione pubblica chiedendo aiuto.

Appelli analoghi stanno arrivando in questi giorni da tutti gli altri assessorati a cominciare da quelli per la Formazione e le Infrastrutture che cercano decine di dirigenti a cui affidare uffici chiave. Ma è soprattutto l’assessorato alle Attività Produttive che sta lamentando le maggiori difficoltà. Nei giorni scorsi ha pubblicato un appello per cercare di favorire il trasferimento nei propri uffici di almeno 150 tra funzionari e dirigenti: tanti ne mancano – ha segnalato l’assessorato – per assicurare il completamento delle pratiche sui bandi europei che valgono oltre un miliardo da qui ai prossimi anni. Le difficoltà stanno emergendo soprattutto per la gestione dei bandi europei, per la vigilanza sulle cooperative e sul sistema del commercio (in particolare per i controlli sulla vendita dei carburanti). L’assessorato alle Attività produttive sta provando ad accelerare i tempi portando il caso direttamente in giunta e sollecitando una delibera del governo che permetta di scavalcare uno degli ostacoli principali: quello che impone, una volta trovati eventuali dipendenti trasferibili, di ottenere anche il nulla osta del capo del dipartimento di provenienza.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

9 Risposte a “Regione, uffici a corto di personale: pure il Fondo pensioni chiede rinforzi, ma i trasferimenti sono difficili”

  1. @ Fenicottero- Per quanto riguarda il Trasferimentoall’INPS delle competenze pensionistiche del personale regionale, anni orsono, quando ancora si chiamava fondo di quiescenza, l’operazione era stata fatta, con un nulla di fatto poiche’, sembra che l’INPS, alla richiesta di aver accreditato le somme relative agli accantonamenti , di cui i versamenti mensili , di cui le trattenute in busta paga, abbia ricevuto un caloroso rifiuto. Forse perche’ in effetti inesistenti poiche’ non fondi reali ma virtuali.
    Il Dott. Mineo sull’argomento è certamente piu’ informato.

  2. @ Dott. mineo- Sono un ex Funzionario direttivo andato in pensione con la legge 09-05-2015- dopo 38 anni di servizio ed anch’io come tanti con i contratti fermi da 10 anni, dei quali non ne vedro piu’ un euro.
    Quanto si legge oggi sembra che il sig. Greco Dirigente del Fondo pensioni smentisca se stesso, poiche’ quando si è parlato di prepensionamenti ha prodotto a chi di dovere ,un calcolo dove documentava il presunto risparmio, del quale erano informati anche i sindacati.
    Io nei miei passati commenti ho sempre sostenuto che risparmio non poteva sussistere, poichè tutto a carico diretto ed indiretto della stessa Regione, è nella considerazione , altresi’,che con tutta la penalizzazione del 10% , l’esborso rimaneva presso che’ identico.
    @ Fenicottero , capisco la frustazione di dover restare altri 17 anni con una demotivazione giustificatissima , visto l’andazzo dell’Amministrazione che è alla frutta.
    Ma come noi pensionati abbiamo dato il nostro contributo nei vari campi di competenza, anche chi resta dovrebbe fare altrettanto , nel rispetto dei colleghi che aspettano la pensione, senza piu’ potere contrattuale o di sciopero come chi è in servizio.
    La demotivazione non giustifica il trattamento di sufficenza,o vera strafottenza nei riguardi di chi è in pensione.
    L’unica arma è il Sidacato, ma non piu’ di tanto atteso che ho trasmesso, da iscritto, piu’ di una E.mail ai cobas, per avere un incontro, per comunicare il mio pensiero, ma nessuna risposta.

  3. @@fenicottero
    Condivido questa tua analisi tranne il fatto che stiamo tutti zitti.

  4. @paolo65 capisco il tuo problema, ma non mi sembra giusto che delle scelte assurde e senza logica come quella di mandare in pensione, dipendenti con anni di esperienza alle spalle, senza prevedere un adeguato ricambio generazionale, la debbano pagare coloro i quali sono rimasti in servizio, stanchi demotivati, con stipendi fermi da più di 10 anni, e con un presidente della regione che mette alla berlina i propri dipendenti come fannulloni e fancazzisti. Ed io a cinquant’anni e passa dovrei pagare pegno per le cazzate che fanno i nostri politici con il silenzio dei sindacati? No grazie, per quando riguarda il fondo pensione la soluzione è semplice si chiuda questo carrozzone e si affidi tutto all’inps, che almeno ha una sede funzionante in ogni città, si eviterebbero i viaggi della speranza, e questi atti di interpello fastidiosi inutili e controproducenti!

  5. @ Fenicottero – il problema è che non si possono fare i trasferimenti da un Dipartimento all’altro a Palermo stesso.
    Tutti gli uffici e gli assessorati della Regione siciliana sono concentrati a Palermo, ad esclusione dei Geni civili, Corpi forestali, comunità montane, beni monumentali, nonche’ piccoli uffici periferici con specifiche competenze.
    Saresti contento di andare in pensione e non avere un interlocutore per sapere quando e quanto prenderai di pensione ? o se ti daranno il T.F.R.?
    Nessuno pretende che uno da Catania si sposti a Palermo, ma lo dovra’ fare a 65/70 anni, almeno 2 volte al mese, per capirci qualcosa quando andra’ in pensione, è tutto a spese proprie, poiche’ puoi scordarti che qualcuno ti risponda al telefono o ti diano dia e.mail qualche benche’ minima informazione.
    Non per colpa loro ma perche’ essendo due gatti non possono assolvere questo atto di pura cortesia tra colleghi.
    Se hai un po di tempo , per curiosità vai negli uffici del fondo pensioni, vedrai la desolazione totale dove solo due persone si occupano dei decreti di cancellazione, T.F.R. ecc…….

  6. quando si parla di trasferimenti si dimentica una cosa importante, che con gli stipendi bassi, ed un sistema di trasporti pubblici medievale, e solamente utopia pensare di spostare un dipendente da Catania, Siracusa Agrigento, Ragusa o Messina a Palermo, dove c’è la richiesta maggiore, e pensare che quel dipendente possa svolgere dopo il trasferimento il lavoro nelle condizioni ottimali. Invece di dire il precedente governo regionale con l’avallo dei sindacati, che c’era un esubero di personale con il solo scopo di mandare in pensione il maggior numero di personale regionale con le qualifiche più alte D6, C6, solo per avere un risparmio, ci si è accorti adesso che invece c’è carenza di personale, bravi ma non potevate pensarci prima? Inoltre come si può pensare che si possano spostare cinquantenni da un capo all’altro della Sicilia , questa è l’età media del dipendente regionale, tutto ciò è Folle ! Si facciano i concorsi immettendo forze fresche nell’amministrazione regionale, e la si finisca con questi atti di interpello che servono solo ai giornalisti della carta stampata per sparare a zero sui regionali! Quando degli ex colleghi scrivono come se fossero dei giornalisti un po mi preoccupo!

  7. Premesso che non vedo alcuna soddisfazione nel fare sempre conti digitando un computer per 6 o 10 ore, ma è il lavoro che si è fortunatamente trovato ( ma non scelto) con la consapevolezza che e’ l’unica possibilità in sicilia di avere un dignitoso stipendio.
    Sono in pieno accordo con i colleghi del fondo pensione poiche’ pochissimi a smaltire il lavoro che gli è caduto addosso con i prepensionamenti, con l’aggravante che anche in quell’ufficio se ne verificato piu’ di uno, riducendo notevolmente il personale gia’ esiguo.
    La cosa che nessuno dice è che si devono prima fare degli affiancamenti, poichè la materia è delicata, poiche’ le casistiche sono infinite, ed il margine di errore è altissimo, con l’aggravio che lo stesso personale poi dovrebbe curare l’eventuale contenzioso.
    Il legislatore dovrebbe fare i trasferimenti d’ufficio, senza se e senza ma, per potenziarlo e renderlo efficente nonche’ celere.non sembra irrilevante il fatto che con quella legge iniqua n.12/2015 che ha spostato l’erogazione del T.F.R. portera’ nel 2020/2021 il Fondo pensioni al collasso.
    Io il primo dopo aver aspettato ingiustamente 6 /7 anni, faro’ la guerra se non mi si venisse erogato il T.F.R. entro il secondo giorno dell’acquisizione del diritto.
    Quindi chiedo ai sindacati di muoversi in tempo, evitando di difendere ogni pretestuosa motivazione per il rifiuto al trasferimento , poichè la SITUAZIONE è GRAVE. LA PAZIENZA HA UN LIMITE.

  8. IL PIACERE DI LAVORARE NEGLI UFFICI PUBBLICI. Bisogna impegnarsi per rendere il posto di lavoro stimolante e pieno di soddisfazioni, senza colpi bassi e guerre intestine.Senza mobbing e senza veleni.Trattare i colleghi superiori e inferiori con lealtà senza “minacce” o “ricatti” o pseudo tali.L’ ufficio un posto di lavoro dove viene la voglia di lavorare con un sorriso.Un ufficio dove il sabato e la domenica si ha nostalgia di esserne due giorni lontano.Utopie?’Ing.Gaspare Barraco.Marsala.

  9. IL PIACERE DI LAVORARE NEGLI UFFICI PUBBLICI. Bisogna impegnarsi per rendere il posto di lavoro stimolante e pieno di soddisfazioni, senza colpi bassi e guerre intestine.Senza mobbing e senza veleni.Trattare i colleghi superiori e inferiori con lealtà senza “minacce” o “ricatti” o pseudo tali.L’ ufficio un posto di lavoro dove viene la voglia di lavorare con un sorriso.Un ufficio dove il sabato e la domenica si ha nostalgia di esserne due giorni lontano.Utopie?’Ing.Gaspare Barraco.Marsala.

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