POLITICI E SINDACALISTI STANNO PRENDENDO IN GIRO I 23 MILA PRECARI?

È quanto sostiene un articolo pubblicato su LinkSicilia, secondo cui non ci sarà alcuna proroga perché i soldi sono finiti. La strada da percorrere è una sola: lotta sociale per ottenere un provvedimento unico che garantisca anche i disoccupati. dirottando una parte dei fondi strutturali e dei fondi tematici dell’unione europea destinati alla sicilia per questa soluzione.

Sui precari D’Alia trovi soluzione che non scateni guerra con dipendenti di ruolo

«In Italia abbiamo oltre 120 mila  precari nella pubblica amministrazione, con tipologie diverse  che variano da regione a regione e da comune a comune e anche  nell’ambito del sistema statale. Stiamo costruendo un percorso  di fuoriuscita che guarda tutto il Paese e in parte la Sicilia,  che ha problemi diversi, perchè ha un precariato storico che non  può essere facilmente ricompreso in una norma di carattere  generale». L’ha detto il ministro della Pubblica amministrazione  e semplificazione Giampiero D’Alia a Palermo.

In Parlamento sono in discussione – ha aggiunto il  ministro –

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Intanto slitta a martedì 8 la decisione della Commissione Bilancio al Senato sulle coperture al decreto precari

Il rischio è concreto. Alcune delle misure di parziale soluzione del precariato nella Pa che il governo ha varato con il decreto 101 dello scorso agosto potrebbero saltare. Tanto è vero che in Senato già circola l’ipotesi di uno stralcio di queste misure dal Ddl di conversione per trasferirle nella legge di Stabilità 2014. Nel mirino della Commissione Bilancio di palazzo Madama, che solo martedì prossimo esprimerà il suo parere sulle coperture (per ora è agli atti un “no” provvisorio), c’è la proroga delle assunzioni a termine nelle amministrazioni che si impegnano ad attivare le procedure per i concorsi in parte riservati ai contrattisti.

Nella fattispecie la norma su cui è puntata la maggior parte dell’attenzione  è quella che permette alle amministrazioni pubbliche, pur rispettando una serie di vincoli, di poter prolungare i contratti a tempo determinato (con almeno 3 anni di servizio) in vista delle future selezioni parzialmente  riservate (50%) al personale precario, appunto. Per la commissione le eventuali proroghe sarebbero onerose e quindi hanno bisogno di una copertura.

Sulla proposta Cisl del “bacino unico” i precari si dividono. MGL teme demansionamento in A e B

Secondo la Cisl per salvare i precari siciliani una soluzione c’è. La proposta è stata illustrata in occasione del convegno sul precariato in Sicilia organizzato dalla Cisl.

Per il sindacato la soluzione è la creazione di un bacino unico dei lavoratori, gestito direttamente dalla Regione.

Sulla proposta Cisl, però, i precari si dividono.

C’è chi è favorevole dal momento che intravede la possibilità di essere stabilizzato con il riconoscimento della propria professionalità. In sostanza verrebbe creato un grande contenitore gestito dalla regione a cui si attingerà man mano che si libereranno i posti (con buona pace per i concorsi e della vigente normativa….Attuale disciplina delle assunzioni a tempo indeterminato negli Enti Locali….).

C’è, invece, chi teme che la creazione del “bacino unico” gestito direttamente dalla regione abbia un effetto diametralmente opposto e possa, quindi, mortificare le professionalità.

L’MGL (Movimento Giovani Lavoratori) ritiene assai sterile e del tutto fuori luogo la proposta CISL del “bacino unico” gestito direttamente dalla Regione.

L’MGL, infatti, intravede il pericolo che “nel momento in cui questo personale passa alle dipendenze della regione siciliana, là dove in precedenza altri 4500 colleghi sono stati assunti a tempo indeterminato, questi per forza di cose,  non riceveranno un trattamento diverso in relazione all’inquadramento professionale  che si consoliderebbe nelle categorie  A e B” (scarica comunicato stampa MGL del 4 ottobre 2013)

C’è, invece, chi ritiene che la strada migliore sia quella tracciata dal DDL 461 (Norme in materia di ruolo unico dei lavoratori titolari di contratti di diritto privato a tempo determinato finanziati con oneri a carico del bilancio della Regione) presentato in V Commissione Lavoro dell’Assemblea Regionale Siciliana.

Suddetto DDL parte dal presupposto che vada applicata anche al pubblico la sanzione riconosciuta dal diritto comunitario vigente in caso di reiterazione dei contratti a termine. Il decreto Legislativo 6 settembre 2001 n. 368, in attuazione della Direttiva n. 70/1999/CE prevede, infatti, la conversione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato.

Le proposte della CISL FP Sicilia sui precari siciliani. Analisi copia2

Convegno Precari. La Valenti: “Non abbiamo bacchetta magica, posti insufficienti”

L’assessore regionale alla Funzione pubblica Patrizia Valenti puntualizza: “Il governo siciliano “non ha bacchette magiche per ridurre il precariato. Stiamo avviando una serie di iniziative per ridurre il fenomeno; una grossa apertura viene dalla legge 101. Metteremo a punto un piano da approvare con legge regionale per la stabilizzazione, ma non di tutto il personale per risolvere il problema nel corso dell’anno”.

Ecco la fotografia dell’esercito dei precari. Quanti sono, dove lavorano e relativa qualifica

Secondo i dati diramati dalla Cisl Funzione pubblica i cosiddetti “precari” del pubblico impiego sono per l’esattezza 24.754.

La maggior parte di questi lavoratori (18.497) hanno un contratto a tempo determinato a carico della Regione siciliana che spende, solo per loro, la cifra annua di 257 milioni di euro. A questi vanno aggiunti i 36 milioni che l’amministrazione regionale eroga per i 5.611 lavoratori socialmente utili. Infine, ecco i 646 lavoratori con contratto a tempo determinato in servizio alla Regione Siciliana. Per loro, il costo annuo è di circa 17 milioni. E la cifra complessiva, così, supera i 300 milioni (310 milioni annui, per l’esattezza).

La maggior parte dell’esercito dei 18.497 “contrattisti” è assunto con la qualifica di categoria “C” (10.025 lavoratori, pari al 54%), a seguire i 6.869 in categoria “B” (37%), i 1.372 di categoria “A” (8%) e i 321 in categoria “D” (1%).

I PRECARI IN SERVIZIO ALLA REGIONE SICILIANA

Sono 646, la maggior parte dei quali distribuiti tra le categorie C (297) e D (175).

Precari della PA. I concorsi si faranno fino al 2016

I concorsi per i precari si faranno anche nel 2016 e non più solo fino al 2015. E’ una delle novità del decreto 101, quello del salva-precari, che è dovuto tornare all’esame del Parlamento.

Stop bipartisan al decreto “salvaprecari”. Va riscritto!

Dopo il vivace dibattito seguito alla pubblicazione in gazzetta ufficiale del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101 c.d. “salva precari” (….L’assunzione dei precari della PA: errori di merito e metodo…. e ancora …. LETTERA DI MONTI A D’ALIA SUL DECRETO-STABILIZZAZIONI…..), arriva lo stop al decreto da parte della Commissione Lavoro del Senato che smonta pezzo per pezzo il decreto approvato il 31 agosto perché sa troppo di sanatoria: assunzioni facili a discapito dei concorsi pubblici aperti a tutti e dell’efficienza gestionale.

Il provvedimento va modificato secondo le indicazioni della Commissione.

La commissione osserva anche che il decreto correttamente subordina la stabilizzazione dei precari al fatto che ci siano posti vacanti e disponibilità finanziarie e questo fa «prevedere che le immissioni in ruolo effettive saranno in numero assai limitato», ma aggiunge che è comunque fuorviante alimentare l’idea che questi precari debbano essere assorbiti esclusivamente nel settore pubblico.

E Brunetta ci mette il carico.