Conferenze stampa del presidente con annunci e smentite. Ma l’aumento irpef rimane

Il presidente della Regione: “Ci siamo resi conto che non c’è scelta. L’aumento dell’Irpef rimane. Il rischio, infatti, sarebbe stato quello di non poter erogare circa un miliardo alle imprese”.

Addizionale irpef. Le imprese premono per il pagamento dei debiti

GLI imprenditori chiedono al governo e alla politica “di fare in fretta”. “Siamo contro l’aumento dell’Irpef e sostentiamo Crocetta, che non va lasciato solo, ma si trovi una soluzione entro 48 ore per erogare il miliardo di euro alle imprese creditrici nei confronti della pubblica amministrazione, perché le aziende rischiano di morire”, dice il presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, mentre il governatore Rosario Crocetta annuncia che il disegno di legge non sarà ritirato: “Faremo il possibile con Roma per trovare soluzioni alternative all’incremento dell’Irpef imposto dal governo Letta, in caso contrario sarà l’Ars a decidere se votare o meno il nostro ddl, che comunque aumenta le aliquote solo per le fasce alte di reddito”, dice l’ex sindaco di Gela, provando così a ricucire lo strappo con l’assessore Luca Bianchi, che minacciava le sue dimissioni dopo lo stop al ddl: “Con Bianchi siamo in perfetta sintonia”.

Aumento irpef. Crocetta dà la colpa a Roma. Con Bianchi nessun contrasto

Come volevasi dimostrare.

Sull’irpef c’è il dietrofront del dietrofront. Anche perché sul primo dietrofront l’assessore all’economia Bianchi non ci sta«Questo disegno di legge è frutto di un percorso condiviso da tutti e culminato con l’approvazione in giunta. Se viene stravolto, diventa un problema. Ne va della mia credibilità».

Allora quale migliore soluzione che dare la colpa a Roma?

Ecco le parole di Crocetta. “Vorrei sottolineare il fatto – ha dichiarato il governatore in una nota – che la richiesta di incremento dell’addizionale Irpef per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese, non è una proposta del governo regionale ma di quello nazionale. E’ proprio con quest’ultimo che intendiamo negoziare fino in fondo la possibilità di utilizzare altri strumenti poiché è nostra valutazione che attualmente la pressione fiscale sia diventata insostenibile e, pertanto, siamo molto più favorevoli al fatto che il governo nazionale conceda alla Sicilia il prestito per il pagamento delle imprese trattenendolo dai trasferimenti destinati alla Regione”.

Sull’aumento irpef il governo ci ripensa. Dopo la vicenda del MUOS c’è da fidarsi?

Il presidente della Regione si dice contrario al ddl che ha approvato in giunta e che prevedeva l’aumento dell’Irpef per coprire gli interessi sul prestito da un miliardo che lo Stato è pronto a concedere per i pagamenti alle imprese. Sul Muos rilancia: “L’Ars voti il mio ddl che blocca questo impianto invece di gridare allo scandalo”.

In Sicilia addizionale regionale irpef più alta del resto d’Italia. (1,73%. In Italia non supera l’1,23%) Aumenterà ancora?

La Regione prima decide di aumentare le tasse per pagare i debiti verso le imprese (?). Poi ci ripensa.

Il tutto era inserito in un pacchetto di norme (di cui fanno parte anche le proroghe fino al 31 dicembre per i 20 mila precari degli enti locali) che il governo chiede di approvare entro 10 giorni.

Caro-Irpef, chi ha 20mila euro pagherà il doppio dei più ricchi

IL DOSSIER

Le previsioni della Voce.info. Le detrazioni ridotte si concentrano sui redditi medio-bassi. E dal taglio agli sconti Iva altri 200 euro di extracosti

di VALENTINA CONTE

ROMA – Alla fine, chi li pagherà quei tagli alle agevolazioni fiscali? Soprattutto le famiglie italiane con redditi medio-bassi. E quanto? Quasi il doppio di quelle abbienti. Fare i conti il giorno dopo l’approvazione d’emergenza della manovra da 48 miliardi non porta buone notizie ai contribuenti. Le famiglie con redditi modesti, e che versano le tasse, nei prossimi anni subiranno la stangata più odiosa. Grazie a una clausola di salvaguardia che mette in sicurezza i conti dello Stato, ma che stravolge quelli domestici.

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Manovra, sì del Senato alla fiducia tagli per famiglie, studenti e asili

Il provvedimento ora passa alla Camera che lo licenzierà definitivamente domani. L’impatto della manovra, dopo le correzioni in Senato, sale oltre i 70 miliardi al 2014. ll taglio alle agevolazioni fiscali sarà indistinto e riguarderà, tra l’altro, i figli a carico, le spese per la sanità, i redditi da lavoro dipendente, gli asili, gli studenti universitari.

Repubblica.it/economia