Il whistleblowing (la cui traduzione letterale pare significhi “suonatore di fischietto”) è invece il nome di un nuovo strumento per combattere la corruzione e gli illeciti negli enti pubblici italiani. I whistleblower nascono nei Paesi anglosassoni e sono dipendenti che scelgono di rompere il muro di omertà sulle illegalità a cui assistono e denunciano i colleghi al superiore.
In Italia, il whistleblowing è stato regolato solo per gli enti pubblici dalla legge Severino, in vigore dal 2013, che ha previsto come la «vedetta civica» non possa essere sanzionata, sottoposta a misure discriminatorie o licenziata. La segnalazione avviene in via informatica anonima e le amministrazioni sono libere di utilizzare i sistemi che ritengono migliori.
A proposito. Il Whistleblowing è attivo anche alla regione siciliana. Esiste, infatti, una apposita direttiva sul sito del dipartimento della Funzione Pubblica al link che segue….. direttiva tutela Wistleblower
Potrebbe forse funzionare se la “soffiata” diventasse una “taglia”, cioè se prevedesse un compenso per la segnalazione, ovviamente supportata da prove: altrimenti, rischia di essere solo inutile “pettegolezzo”.
Mi viene un po’ da ridere a pensarlo, ma questa cosa mi ricorda tanto il Far West, gli sceriffi, i banditi e le taglie per catturarli, vivi o morti,…..