Papa Francesco. “La pensione è un diritto” e il lavoro deve essere “Un lavoro stabile che dà dignità a te e alla tua famiglia”

Canonization 2014- The Canonization of Saint John XXIII and Saint John Paul II (14036966125)Dure parole del Papa, durante l’udienza con i dirigenti e dipendenti Inps, che suonano come un monito severo nei confronti di una classe politica inetta e attaccata alla poltrona, dedita a drenare risorse del ceto medio per alimentare indennità e vitalizi.

“Non manchi il diritto alla pensione” – dice Bergoglio – che aggiune: il lavoro  «non può essere un mero ingranaggio nel meccanismo perverso che macina risorse per ottenere profitti sempre maggiori; non può dunque essere prolungato o ridotto in funzione del guadagno di pochi e di forme produttive che sacrificano valori, relazioni e princìpi”.

“Un lavoro stabile – conclude il papa – che dà dignità a te e alla tua famiglia». Una risposta a Renzi che esattamente lo scorso anno alla Leopolda celebrando il de profundis per l’art. 18, ha dichiarato che il posto fisso non esiste più ma una risposta anche all’esimio professor Monti che, a proposito del posto fisso, parlava di monotonia.

Sciopero dei dipendenti della grande distribuzione per il mancato rinnovo del contratto di lavoro

Manifestazione Palermo
Manifestazione Palermo

I dipendenti della grande distribuzione (Auchan, Ikea, Carrefour, H&M, Oviesse, Coin, Zara, le Coop, etc.) e delle cooperative e i colleghi dei piccoli negozi hanno scioperato per il mancato rinnovo del contratto scaduto 22 mesi fa e già rinnovato da Confcommercio che a giugno ha già firmato un nuovo contratto con Cgil, Cisl e Uil, prevedendo un aumento medio a regime (2018) di 85 euro lordi al mese.

Commento

85 euro al mese è un aumento appena sufficiente a recuperare parte del potere d’acquisto perso in questi anni.

Per i dipendenti pubblici il governo Renzi, per bocca del ministro della pubblica amministrazione Madia ha previsto aumenti di circa 8 euro al mese, quasi 80 in meno, e, per di più, legati al merito.

Questo la dice lunga circa la scarsa considerazione che gli ultimi governi, sia quello Berlusconi che quello Renzi, hanno nei confronti dei pubblici dipendenti.