Sindacando - il Blog di Benedetto Mineo
Blog dei dipendenti della Regione Siciliana
La Regione va all’esercizio provvisorio per due mesi dopo che l’Ars ha congelato la finanziaria. I numeri non tornano nonostante i 400 milioni di tagli decisi dal governatore. Un ennesimo buco da almeno 50 milioni rischia di materializzarsi a causa dei fondi ricevuti da Bruxelles ma non versati alle onlus dell’isola, che temono il default. E l’Europa contesta anche i soldi andati a fiere e sagre.
Una maggioranza risicata ha dato il via libera al documento che era stato clamorosamente bocciato una settimana fa. Approvato anche il “bilancio in dodicesimi”. Intanto viene stralciata dalla legge di stabilità l’articolo che prevedeva l’obbligo per gli enti regionali di avvalersi dell’Avvocatura dello Stato.
Dal prossimo primo gennaio i permessi sindacali alla Regione siciliana saranno dimezzati e caleranno da poco più di 18 mila a 9 mila. I sindacalisti in aspettativa retribuita invece passeranno invece da 24 a 18. Il risultato è frutto dell’accordo tra governo e sindacati raggiunto ieri all’Aran.
La proposta del governo non è stata però firmata da tutti i sindacati che sulla scelta si sono spaccati: il via libera al taglio è arrivato dai Cobas Codir, dalla Cisl, dal Sadirs e dal Dirsi. Non hanno firmato l’accordo Cgil e Uil, Siad a Ugl. La spaccatura è legata soprattutto alla richiesta da parte di Cgil e Uil di inserire nell’accordo una richiesta perentoria di scegliere le Rsu, le rappresentanze sindacali unitarie, alla Regione.
Come durante la guerra, ma senza la guerra. Come se vivessimo sotto i bombardamenti. Uno studio interroga e preoccupa esperti in mezza Italia: nel 2015 il numero di morti nel nostro Paese è salito dell’11,3%. In un anno significherebbe 67mila decessi in più rispetto al 2014 (ad agosto sono già 45mila), per un incremento che davvero non si vedeva da decenni. I dati del bilancio demografico mensile dell’Istat raccontano qualcosa di abnorme, che già impegna i demografi e presto, quando saranno note le fasce di età e le cause, darà molto da lavorare anche agli esperti della sanità.
Secondo Confesercenti “continua ad avanzare la desertificazione di attività commerciali e pubblici esercizi nei centri urbani”. Secondo le stime dell’Osservatorio, anche quest’anno il bilancio tra aperture e chiusure di negozi, bar e ristoranti sarà in rosso, con un saldo negativo di oltre 29mila imprese. Un crollo meno grave di quello registrato nel 2014 (-34mila), ma comunque peggiore delle attese.
Del resto se non si rinnovano i contratti dei dipendenti pubblici (nella migliore delle ipotesi verranno erogati 5 € pro capite); se aumenta il numero delle famiglie in difficoltà; se la disoccupazione, specie giovanile, resta a livelli record; se, la pressione fiscale resta tra le più alte d’Europa (la finta abolizione dell’Imu è abbondantemente compensata dall’aumento di altre tasse e balzelli), come fanno a ripartire i consumi? Purtroppo i ciarlatani e venditori di pentole e tappeti che in questi ultimi anni si sono succeduti al governo lo sanno benissimo, ma cercano di vendere un po’ di fumo per incantare gli elettori per essere rieletti.
Forse nessuno immaginava che il «milleproroghe» sarebbe diventato un appuntamento ineludibile. Di che cosa si tratta, lo dice la parola stessa: è un provvedimento che rinvia, solitamente di anno in anno, scadenze che lo Stato ha fissato con legge ma che non riesce o non può rispettare. In molti casi una clamorosa certificazione di inefficienza amministrativa, diventato però negli anni un comodo vagone sul quale caricare anche le marchette (e certe carinerie ad personam) per cui non si è trovato posto nella finanziaria o un ottimo strumento per piazzare qualche toppa qui e là.
L’accordo Regione-sindacati sul fondo 2015 per l’area non dirigenti è in dirittura d’arrivo. Potrebbe essere siglato già domani. Perché, pur essendoci alcuni nodi ancora da sciogliere sulle decorrenze, l’intesa sulle risorse c’è tutta: a disposizione dei dipendenti di Palazzo, complessivamente, 4.152.000 euro.
Più o meno 2,7 milioni di euro per la premialità e 1,4 milioni per le progressioni orizzontali: ne sarebbero interessati 900 dipendenti.
Breve chiosa
Ho letto più volte l’articolo ma non ho notato alcun commento, neppure una sfumatura polemica, da parte del giornalista circa l’opportunità di concedere aumenti e benefit ai dipendenti regionali. L’autore dell’articolo si è limitato a riportare i termini dell’accordo.
Manca, poi, l’editoriale del “tribuno” di turno che aizza i cittadini nei confronti dei lavoratori. Ormai mi sono fatto la mia idea: in Sicilia si tratta di articoli “commissionati”.
Ma perchè questo accanimento nei nostri confronti?
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