Fusione Anas-Cas. Vogliono finire di spennare i siciliani con i pedaggi autostradali
La giunta ha deciso di autorizzare l’assessore Giovanni Pistorio a emanare tutti gli atti necessari per portare a termine la fusione tra il Consorzio autostrade siciliano e l’Anas. L’obiettivo finale è la nascita di un soggetto unico che gestirà tutta la rete autostradale siciliana. Una fusione che, però, ai siciliani potrebbe costare cara con l’introduzione di nuovi pedaggi anche in arterie finora “gratuite”, e che potrebbe anche presto aprire la porta ai privati.
Ma le novità potrebbero arrivare prima ancora dei privati. E in termini di nuove spese per i siciliani. Anas, insieme al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, infatti, si legge sempre nella lettera di intenti, verificherà la “pedaggiabilità dei propri asset e dei relativi investimenti”. Tradotto: Anas e Ministero verificheranno la possibilità di introdurre pedaggi su autostrade che al momento ne sono sprovviste e che attualmente appartengono, appunto, ad Anas. Si tratta dell’A19 Palermo-Catania, l’A29 Palermo-Mazara del Vallo, l’A29 dir Alcamo-Trapani, la Ss Catania-Siracusa, la Tangenziale di Catania. E i pedaggi potrebbero arrivare già in estate.
Breve chiosa
Al nord hanno una fitta rete di superstrade, strade di grande comunicazione, strade extraurbane, etc. a doppia carreggiata che mettono in comunicazione le varie città del nord. Queste strade nulla hanno da invidiare alle autostrade siciliane (Palermo-Catania, Palermo-Trapani e Trapani-Mazara del Vallo) e sono rigorosamente gratis.
C’è poi una rete di strade statali e regionali a carreggiata unica che fanno apparire le statali siciliane 113 e 115 poco meno di alcune strade provinciali del nord Italia.
Esistono poi le autostrade a 3 corsie in cui si paga il pedaggio (e ci può pure stare).
Provate ora a immaginare un lavoratore costretto (visto il nostro sistema di trasporto pubblico) a spostarsi quotidianamente a Palermo da Cefalù, Termini, Bagheria, Balestrate, Cinisi, Capaci, etc. O affoga in mezzo al traffico dell’unica via di comunicazione gratis o è costretto a lasciare parte del proprio stipendio per pagare il pedaggio.
Da Palermo a Catania non ci sono strade alternative realmente percorribili, a meno di far durare il viaggio tutta una giornata, e l’autostrada è percorsa anche da tanti pendolari, che la prendono giornalmente. Il pedaggio potrebbe essere economicamente insostenibile.