Intervista a Enrico Rossi. Renzi vuole le elezioni subito? “Cerca la rivincita, è come un giocatore di poker disperato”

La Stampa del 28 gennaio 2017. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Rossi sul ritorno alle urne: “Drammatico votare adesso”.

«Renzi si comporta come un pokerista disperato, che raddoppia la posta dopo ogni partita persa. Dopo le amministrative, dopo il 4 dicembre, dopo la sentenza sull’Italicum. Sempre una rivincita. Ricominciare a correre verso le urne è una scelta drammatica. Per fl Pd e per il Paese».

Tre anni di governo Renzi lasciano un paese allo sfascio. Bruxelles insiste: il deficit va tagliato. Gentiloni contrario a manovre depressive

Repubblica del 28 gennaio 2017. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

Tre anni di governo Renzi hanno lasciato il paese in una condizione molto simile a quella che aveva portato alle dimissioni del governo berlusconi. Tutte le misure adottate sono state un fallimento a cominciare dal jobs act, il cui unico effetto è stato la precarizzazione del rapporto di lavoro con la diminuzione delle assunzione a tempo indeterminato e l’aumento dei licenziamenti, per non parlare delle mance distribuite a pioggia senza verificare la situazione economica familiare.

Sono state, in sostanza, adottate tutte misure per comprare il consenso degli italiani in vista del referendum e non è stato adottato più alcun provvedimento considerato impopolare dagli italiani.

Ciò ha determinato un aumento del debito pubblico e ora Bruxelles ci presenta il conto.

In attesa di conoscere la risposta del governo italiano all’Unione europea sulla richiesta di tagliare di 0,2 punti il deficit del 2017 (la scadenza è fissata per mercoledì), gli uffici del Ministero dell’Economia e Finanze stanno predisponendo una serie di ipotesi “tecniche”, da valutare quanto all’impatto che potrebbero avere sul Paese (tra quelle prese in considerazione ci sono contenimento della spesa con tagli ai ministeri, mix di misure tra cui aumento delle tasse su tabacchi e benzina, incremento dell’Iva).

Sulla questione è intervenuto direttamente il premier Gentiloni che venerdì si è detto contrario ad una manovra con effetti depressivi.

La verità è che stanno trattando con Bruxelles per capire quando votare. Nessuno, infatti, vuole accollarsi misure e scelte impopolari alla vigilia delle elezioni. L’idea di Renzi sarebbe quella di votare entro giugno e posticipare la manovra lacrime e sangue così, come al solito, gli elettori sarebbero “ga(r)bbati” e contenti.