Pa, dirigenti pubblici contro la pubblicazione dei patrimoni

Il Freedom of information act italiano prevede, per trasparenza, che rendano noti non solo il reddito ma anche le proprietà immobiliari e gli altri beni che possiedono. Il sindacato Unadis (Unione nazionale dei dirigenti dello Stato) presenterà diffide ai ministeri e si rivolgerà al Tar del Lazio chiedendo la “sospensione immediata” della norma: “I malintenzionati che potrebbero seguirci fino a casa”. Ma i dati sensibili devono essere cancellati.

La Regione ha perso i fondi Ue 2000/06. A rischio altri 43 milioni

La Sicilia del 22 marzo 2017. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

La Regione dovrà restituire a Bruxelles 57 milioni di euro. La cifra si riferisce ai fondi comunitari della programmazione 2000-2006, Si tratta più precisamente di risorse che l’Europa non rimborserà alla Sicilia, dal momento che ogni regione anticipa risorse proprie dalla dotazione di ciascun bilancio per la spesa europea.

Oltre alla cifra perduta ci sono poi 43 milioni “congelati” che restano in sospensione, ma, che al momento non vanno restituiti all’Unione europea. Resta da capire se si determinerà di fatto un buco di bilancio.

Vertenza precari verso la soluzione?

La Sicilia del 22 marzo 2017. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Ne danno notizia Gaetano Agliozzo, segretario generale della Fp Cgil Sicilia, e Clara Crocè, componente della segreteria regionale della Fp, che hanno partecipato al faccia a faccia, sollecitato nei giorni scorsi proprio dal sindacato sul tema delle stabilizzazioni e sull’emergenza stipendi, che molti lavoratori non percepiscono anche da 10 mesi. Proprio sul tema delle stabilizzazioni si insedierà giovedì prossimo, alle 15 presso l’assessorato Enti locali, un tavolo tecnico con la partecipazione dei direttori di tutti i rami dell’Amministrazione. L’obiettivo è definire le procedure per le stabilizzazioni armonizzando la normativa regionale con quella nazionale, con l’obiettivo di mettere i Comuni nelle condizioni di farle partire entro aprile.

Istat: in Italia un milione di famiglie senza lavoro. E in 970mila le donne sono unica fonte di reddito. Maggiori difficoltà per chi ha più figli e nuclei con genitori single

In Italia è rimasta stabilmente sopra il milione la conta delle famiglie senza lavoro e quindi senza stipendio. Sono, per la precisione, 1.085.000 i nuclei che secondo la statistica dell’Istat sono composti da persone abili al lavoro, ma in cerca di occupazione. Una piaga che colpisce particolarmente il Sud, dove si situano 587mila casi: più della metà.

Emerge poi la difficile situazione delle donne, che in molti casi sono la fonte di reddito principale.

La Sicilia delle tasse perdute e dei soldi pubblici svaniti

Corriere della Sera del 20 marzo 2017. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

II ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha testé promesso che troverà le risorse per ridurre la tassazione attraverso un «più efficace» contrasto all’evasione e alle frodi. Ottimo intento. Ci permettiamo di suggerirgli di fare due chiacchiere con Antonio Fiumefreddo, assai benvoluto dal presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta nonché amministratore dell’ente per la riscossione delle tasse nell’isola. Il capo di «Riscossione Sicilia», in una recente audizione parlamentare, ha rivelato che nel 2015 avrebbe dovuto incassare 5 miliardi e 700 milioni, euro che, al momento della verità, si sono ridotti a 480 milioni. Pari all’8% del dovuto. Fiumefreddo, facendo poi conti complessivi, ha reso noto che mancano all’appello 52 miliardi, 22 dei quali, per fortuna, «non ancora prescritti».

La Sicilia saccheggia il nord?

Libero del 21 marzo 2017. Per scaricare l’articolo, clicca sopra l’immagine

(…) Vorremmo essere italiani alla stessa maniera. Se siamo una famiglia non è il caso che ci sia chi mangia la pappa degli altri.

A fornire elementi al di sopra di ogni dubbio è stato Paolo Mieli, che ieri sul Corriere della Sera ha infilzato con lo spiedo i conti della Regione Siciliana.

Ci piace la quasi indipendenza acquisita dai siciliani, ma pure a noi piacerebbe essere più indipendenti dalla Sicilia, da questo sistema per cui alcune Regioni virtuose consentono ad altre, ed in particolare alla citata patria dei fichi d’India, di mantenersi intatte nei vizi. È un lusso che non ci si può più permettere. Deve esistere solidarietà fraterna tra territori ricchi e zone povere, come no, ma continuare con questo sistema, significa diventare complici del malaffare. Con un risvolto non da poco: se si va avanti così, anche la Regione Siciliana non avrà più nulla da poter sperperare, perché sul portone del magazzino nordico sarà apparso un cartello «Chiuso per rapina».

Poi ci si stupisce se Lombardia e Veneto hanno indetto un referendum per potersi tenere non tutte, ma buona parte delle tasse finora versate nel serbatoio da cui succhia non con la cannuccia ma con l’idrovora la Terra delle Coppole.

Arriva il vademecum dell’Aran sui permessi retribuiti. C’è anche il vademecum sui permessi della 104

La Sicilia del 20 marzo 2017. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Arriva il vademecum per dissipare ogni dubbio in fatto di permessi retribuiti nella Pubblica amministrazione, compresi quelli previsti dalla legge 104 del 1992 sulla tutela dei disabili e di chi li assiste. Si tratta di tutte le risposte date nel tempo dall’Aran, l’Agenzia che si occupa di statali, alle amministrazioni che di volta in volta hanno chiesto delucidazioni sui confini tra uso e abuso.

Quanto alla domanda, che tra l’altro arriva anche da amministrazioni ministeriali, sulla possibilità di oltrepassare il tetto delle 18 ore mensili, l’Aran replica che la soglia, nel caso si decida di fruire ad ore, non è da ritenersi superabile. Se invece il dipendente sceglie di utilizzare il permesso a giorni allora si fa riferimento all’intera giornata lavorativa a prescindere dalla sua articolazione oraria, quindi «nel caso di giornata “lunga”, l’assenza corrisponde sempre ad un giorno e pertanto, per il restante periodo mensile il dipendente potrà fruire degli ulteriori due giorni di permesso».

La Regione cerca venti esperti in fondi europei

Giornale di Sicilia del 19 marzo 2017. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Sono i venti posti più ambiti della Regione, incarichi retribuiti da un minimo di 50 mila euro all’anno lordi all’anno a un massimo di 85 mila. Scatta la corsa per entrare a far parte del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici. Si tratta della struttura di esperti esterni a cui la Regione affida la valutazione preventiva e successiva di tutti i piani, i progetti e i singoli investimenti finanziati con i fondi europei della programmazione 2014-2020: una pioggia di miliardi il cui investimento deve ancora prendere il via. I precedenti incarichi scadranno entro fine mese e adesso scatta la procedura per rinnovare la struttura ampliando le figure professionali e adeguandole ai nuovi settori in cui verranno canalizzati i fondi europei.

Il bando è stato pubblicato venerdì sulla Gazzetta ufficiale e anche sul sito www.euroinfosicilia.it. Le domande vanno inviate esclusivamente attraverso posta elettronica certificata all’indirizzo dipartimento.programmazio- [email protected]. La scadenza è mezzogiorno dell’11 aprile.

Assunzioni sbloccate nei piccoli comuni. L’assessore Lantieri: recepiremo i decreti nazionali

Giornale di Sicilia del 19 marzo 2017. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Tutto pronto per lo sblocco del turnover nei Comuni. In settimana è in programma un vertice al ministero guidato da Marianna Madia con tutti i diretti interessati per definire la misura che vede in ballo migliaia di assunzioni in tutta Italia. L’intenzione è riaprire del tutto le porte nei piccoli municipi.

I decreti della Madia troveranno applicazione anche in Sicilia. Lo assicura l’assessore regionale agli Enti Locali, Luisa Lantieri: «Con queste norme sarà possibile stabilizzare una parte dei precari e poi sbloccare anche i concorsi.

Più custodi che turisti? Il rappresentate del Cobas/Codir, Michele D’Amico, responsabile del settore Beni Culturali, zittisce Giletti nella “sua” Arena

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Michele D’Amico, responsabile regionale delle politiche per i Beni Culturali del Cobas-Codir, ha affrontato coraggiosamente Giletti nella sua trasmissione l’Arena. Giletti era pronto a gettare ancora fango sulla Sicilia, questa volta, per la problematica dei custodi dei Beni Culturali che, a suo dire, sarebbero in numero eccessivo rispetto le necessità. Il rappresentante del Cobas-Codir ha, praticamente zittito, il conduttore televisivo che ha dovuto ricorrere più volte alla tovaglia per asciugarsi il sudore. Da registrare anche un intervento inaspettato di Vittorio Sgarbi che ha difeso la Sicilia e il nostro sindacato, accusando Giletti di buttare sempre fango sulla Sicilia causando il dirottamento del turismo verso il nord. www.codir.it