Statali. Raggiunto accordo per il nuovo contratto. Ma manca ancora la legge di stabilità con la formalizzazione delle risorse

È stata firmata oggi, 21 dicembre, la pre-intesa sul rinnovo contrattuale del comparto delle Funzioni Centrali, vale a dire dipendenti di ministeri, Agenzie fiscali ed Enti Pubblici non economici come Inps e Inail che riguarda il triennio 2019-21. Il testo dell’accordo, 106 pagine in tutto, è stato sottoscritto dall’Aran (Agenzia per la rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) e dai sindacati del pubblico impiego di Cgil, Cisl Uil e Flp. L’Usb non ha aderito. La pre intesa, sottoscritta in attesa della legge di bilancio, riguarda il triennio 2019-21.

Si andrà da un minimo di 63 euro fino a 117 euro lordi mensili per i funzionari più alti in grado.

Le novità

Il nuovo ordinamento professionale che ridefinisce le carriere dei dipendenti pubblici, e la regolamentazione dello smart working. Partiamo dal primo. Oltre alle classiche tre aree, la prima, la seconda e la terza, arriva anche una quarta area, quella battezzata delle «elevate professionalità». Il loro stipendio sarà simile, per struttura, a quello di un dirigente. Si andrà da un minimo di 46 mila euro lordi l’anno, fino a 64 mila euro lordi, ai quali però, andranno aggiunti i premi di risultato. Cambiano le carriere anche nelle fasce inferiori. 

Le promozioni potranno avvenire dall’interno, senza più la necessità per gli attuali dipendenti di dover partecipare a concorsi e confrontarsi anche con candidati esterni. Fino al 2024, i passaggi tra aree potranno essere effettuati anche in “deroga” ai titoli di studio. Un operatore della prima area potrà diventare assistente con 8 anni di esperienza, senza la necessità di dover avere anche il diploma di scuola superiore. Un assistente potrà passare funzionario con 10 anni di esperienza, senza più bisogno della laurea. Arrivano anche le progressioni “orizzontali”. Scatti di stipendio da 2.200 euro annui per un funzionario, che saranno assegnati in base a tre diversi criteri: il merito (ossia la media delle valutazioni ottenute negli ultimi tre anni), l’anzianità di servizio e, infine, i titoli di studio e la formazione. Ma saranno i primi due criteri ad avere il peso maggiore. Gli scatti non saranno automatici per tutti i dipendenti.

Per la prima volta i dipendenti pubblici potranno avere una polizza sanitaria integrativa per coprire le spese mediche.