Mobilità tra diverse amministrazioni: istruzioni per il corretto inquadramento

Tratto da lentepubblica.it

In Gazzetta Ufficiale il decreto del Consiglio dei Ministri sulla disciplina dei processi di mobilità tra le diverse amministrazioni: ecco le istruzioni per il corretto inquadramento dei dipendenti.


Si tratta di un testo che ha l’obiettivo di muovere un passo significativo verso una gestione più efficiente del personale nel settore pubblico, promuovendo la mobilità e garantendo la corretta equiparazione dei livelli economici.

La chiarezza nei criteri di inquadramento e la tutela dei diritti acquisiti contribuiranno a migliorare la flessibilità e la qualità dei servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni.

La normativa, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 25 gennaio 2024, introduce importanti novità per favorire la flessibilità e la gestione ottimale delle risorse umane nel settore pubblico.

Mobilità tra diverse amministrazioni: istruzioni per il corretto inquadramento

Il decreto, basato sull’articolo 29-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, si propone di agevolare i processi di mobilità tra i diversi comparti di contrattazione del personale delle pubbliche amministrazioni. Per raggiungere questo obiettivo, si istituisce una tabella di equiparazione fra i livelli di inquadramento previsti dai contratti collettivi nei vari comparti. Le nuove tabelle saranno presto disponibili: qui trovate quelle di ultime applicazione adottate finora.

Gli step procedurali

In particolare le procedure di mobilità avranno luogo in base ai seguenti punti:

  • Equiparazione tra aree e categorie
    • Le amministrazioni pubbliche, quando effettuano l’inquadramento del personale in mobilità, devono equiparare le aree e le categorie tra l’amministrazione di provenienza e quella di destinazione.
    • Questa equiparazione avviene inoltre attraverso il confronto degli ordinamenti professionali regolamentati dai rispettivi contratti collettivi nazionali di lavoro.
    • Devono essere considerati fattori come mansioni, competenze professionali, compiti, responsabilità e titoli di accesso.
  • Inquadramento giuridico del personale in mobilità volontaria
    • L’individuazione della posizione di inquadramento giuridico del dipendente in mobilità volontaria deve considerare anche le specifiche abilitazioni previste per le aree e categorie di provenienza e destinazione.
  • Mobilità volontaria nel contesto dell’area di elevata qualificazione
    • La mobilità volontaria del personale inquadrato nell’ulteriore area di elevata qualificazione, come definita dall’articolo 52 del legislativo n. 165 del 2001, è consentita.
    • Questa mobilità è soggetta alla disciplina ordinamentale e al trattamento economico specifici di tale nuova area.
    • La possibilità di mobilità è limitata alle posizioni di elevata qualificazione previste nei piani dei fabbisogni o sui rispettivi fondi, in base ai contratti collettivi nazionali.
  • Corrispondenza tra livelli economici
    • La corrispondenza tra i livelli economici nell’ambito dell’area o categoria di inquadramento giuridico è determinata dal confronto tra il trattamento economico di provenienza e quello dell’amministrazione di destinazione.
    • Si considera l’importo complessivo della retribuzione tabellare e del differenziale stipendiale attribuito in sede di prima applicazione dei nuovi sistemi di classificazione o la corrispondente voce retributiva secondo i contratti collettivi nazionali.
    • Al dipendente trasferito viene attribuito un trattamento economico composto dalla retribuzione tabellare dell’area o categoria di inquadramento, e dal differenziale stipendiale dell’amministrazione di destinazione o corrispondente voce retributiva.

Ulteriori indicazioni

Si prevede, inoltre, la possibilità di mobilità funzionale con passaggi diretti di personale tra amministrazioni, garantendo l’efficienza delle funzioni istituzionali. Il decreto stabilisce infine chiaramente il trattamento economico e previdenziale nel caso di mobilità volontaria, garantendo la continuità dei diritti acquisiti. Infine si prevede che i dipendenti trasferiti mantengano il trattamento economico fondamentale e accessorio più favorevole, con la facoltà di optare per l’inquadramento e il trattamento previdenziale di provenienza.

Il testo del decreto in Gazzetta Ufficiale

Qui il documento completo.