Italiani più poveri di francesi e tedeschi: il patrimonio è calato dell’8% dal 2011 al 2022

Tratto da PAmagazine.it

Italiani sempre più poveri. Parlano chiaro i dati della Banca d’Italia e dell’Istat sulla ricchezza netta pro-capite, che ha registrato un trend stagnante negli ultimi dodici anni, non capovolto nemmeno dai fenomeni dell’ultimo biennio, come l’inflazione, e al quale ha senz’altro contribuito anche il lungo blocco dei contratti nel pubblico impiego. Così, se prima guardavamo francesi e tedeschi dall’alto in basso in questa speciale classifica, adesso non è più così. Dopo la pandemia la crescita delle ricchezze degli italiani è stata dell’8,4%: in termini reali questo dato mostra un calo del 7,7% se confrontato con il corrispettivo del 2011. Usando come deflatore l’indice dei prezzi al consumo, e quindi adeguando gli importi al costo della vita che cambia, appare infatti chiara la crisi economica in corso.

Addio al risparmio

Se negli anni Ottanta e Novanta gli italiani hanno potuto risparmiare molto, al punto da avere ancora adesso la garanzia di consistenze importanti, lo stesso non si può dire per quanto sta succedendo oggi. Gli italiani non hanno più la stessa capacità di mettere da parte le proprie ricchezze come in passato, avvertono gli analisti, complice il minore potere d’acquisto. Così, dopo una fase in cui i risparmi degli italiani sono aumentati, assistiamo ora a una loro diminuzione, sulla spinta della crescita dei prezzi al consumo che, nell’ultimo biennio, ha mandato in frantumi diversi salvadanai. Risultato? La ricchezza netta in Italia, nel 2022 pari a 176.000 euro a persona, risulta inferiore rispetto a quella delle altre grandi economie: Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito. Nel 2009, al contrario, gli italiani erano più ricchi anche di francesi e statunitensi, grazie ai loro 159.700 euro pro-capite. Da un altro confronto tra Paesi, si scopre che nei primi anni Duemila la ricchezza italiana per persona era superiore del 50% rispetto a quella tedesca, mentre oggi è del 35% più bassa.

 

Il cambio di rotta

Di fronte a questa assenza di dinamicità fa ben sperare il dato recentemente diffuso da Ocse sull’andamento del reddito reale pro-capite del periodo luglio-settembre dell’anno appena concluso, secondo cui l’Italia vive un aumento dell’1,4%, dopo il calo dello 0,4% del trimestre precedente. In tutto altri 10 Paese dell’area Ocse oltre all’Italia hanno registrato nel periodo un aumento del reddito familiare reale pro capite. Il reddito reale delle famiglie per abitante nell’area Ocse è diminuito invece dello 0,2% nel terzo trimestre 2023.