La Ragioneria di Palazzo dei Normanni sta facendo i conti e ancora non c’è una stima precisa dell’ ammontare da liquidare al momento: per un deputato, con una legislatura alle spalle e senza avere percepito anticipazioni, si calcola una cifra intorno a 40 mila euro.
Ma la cosa più scandalosa è che dalla busta paga di gennaio, la prima coi parametri della legge sulla spending review con l’indennità in linea a quella stabilita dal decreto Monti (11.100 euro lordi al mese), emerge che (il taglio al netto per) i deputati si ritrovano circa 800 euro in meno e non 4.000, con la retribuzione che rimane sopra gli 8mila euro netti al mese.
Ciò per effetto della decisione del Consiglio di Presidenza che ha fissato a 6.600 euro la quota tassabile di indennità, e ha aumentato a 4.500 euro la diaria non tassabile; di conseguenza alcuni deputati si ritrovano con una aliquota fiscale più bassa, che riduce il gettito Irpef destinato al Fisco e dunque anche alla Regione.
- LiveSicilia – E i deputati chiedono l’anticipo del Tfr
- GdS – Ars, 41 deputati su 90 chiedono il Tfr