All’Ars tagliati scatti e maxi stipendi dei dipendenti. Scatta la rivolta contro i deputati

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Sicuramente i dipendenti dell’Ars che, a parità di qualifica, guadagnano molto di più dei dipendenti regionali, hanno più attributi.

Infatti i tagli agli scatti e ai maxi-stipendi fanno scattare la rivolta dei dipendenti dell’Assemblea.

Da un lato il consiglio di presidenza che ha varato tagli alle buste paga dei dipendenti interni, dall’altro commessi, funzionari e dirigenti pronti ad adire le vie sindacali, con tanto di minacce di denunce collettive, una sorta di class action contro i loro “padroni”, cioè gli onorevoli: «Prima di ridurre ancora i nostri stipendi, pensino ad eliminare gli sprechi, come quelli dei consulenti esterni e delle spese di rappresentanza, che non sono state ridotte di un euro», dicono in coro i rappresentanti sindacali che oggi alle 9 incontreranno la controparte, in un tavolo che si annuncia infuocato quanto quello di un Cantiere navale o di una fabbrica metalmeccanica alla vigilia di una cassa integrazione. Dove la controparte sarà rappresentata dal deputato questore Paolo Ruggirello, che annuncia la linea dura: «Ma quali privilegi, i burocrati qui guadagnano anche più di 200 mila euro all’ anno, il doppio e il triplo dei deputati – dice – noi abbiamo fatto sacrifici, li facciano anche loro. Lo dico nella massima trasparenza e so di rappresentare il pensiero di tutti i deputati».

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir