Stop bipartisan al decreto “salvaprecari”. Va riscritto!

Dopo il vivace dibattito seguito alla pubblicazione in gazzetta ufficiale del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101 c.d. “salva precari” (….L’assunzione dei precari della PA: errori di merito e metodo…. e ancora …. LETTERA DI MONTI A D’ALIA SUL DECRETO-STABILIZZAZIONI…..), arriva lo stop al decreto da parte della Commissione Lavoro del Senato che smonta pezzo per pezzo il decreto approvato il 31 agosto perché sa troppo di sanatoria: assunzioni facili a discapito dei concorsi pubblici aperti a tutti e dell’efficienza gestionale.

Il provvedimento va modificato secondo le indicazioni della Commissione.

La commissione osserva anche che il decreto correttamente subordina la stabilizzazione dei precari al fatto che ci siano posti vacanti e disponibilità finanziarie e questo fa «prevedere che le immissioni in ruolo effettive saranno in numero assai limitato», ma aggiunge che è comunque fuorviante alimentare l’idea che questi precari debbano essere assorbiti esclusivamente nel settore pubblico.

E Brunetta ci mette il carico.

Emendamento senatori PDL al Dl 101/13 per assunzione automatica precari società miste. Brunetta lo sa?

Incoerenza, svista o “putia”?

Brunetta tuona contro il ministro D’Alia.

“Stabilizzare 120.000 precari, come previsto dal decreto D’Alia, va contro qualsiasi principio di efficienza e di buon funzionamento dell’apparato pubblico. Contro i principi della Spending review, come sostenuto, da ultimi, anche dai senatori Lanzillotta e Ichino, e contro il dettato costituzionale, che prevede una sola modalita’ di ingresso nella Pa: il concorso. Non ci sono altre vie. Il ministro D’Alia ci è o ci fa?”

Ma mentre Brunetta lancia strali contro D’Alia, un gruppo di Senatori del suo partito (PDL) ha presentato un emendamento al Dl 101/2013 che prevede, per le società partecipate con un capitale sociale non inferiore ai dieci milioni di euro e non quotate in borsa, l’obbligo dell’assunzione automatica di quei lavoratori che abbiano contratti atipici di ogni genere ( cococo, consulenze, etc. ) superiori ai 36 mesi negli ultimi cinque anni, con le sanzioni previste dal dlgs 368/2001 e successive modifiche e trasformazioni.

Famp 2013. Mensilizzazione e accantonamenti. Alcune considerazioni sul mancato accordo

Partiamo da quanto previsto dal dettato contrattuale.

L’art. 89 comma 3 del CCRL 2002-2005 stabilisce quanto segue:

Prima di procedere alla ripartizione del Fondo vengono individuate a monte, con la contrattazione di cui all’art. 3, comma 3 le quote del Fondo destinate:
a) alla progressione economica di categoria;
b) alla quota destinata al funzionamento degli uffici di Palazzo D’Orleans e della Presidenza della Regione Siciliana in Roma, nella misura della spesa consolidata nell’anno 2003 (l’estrapolazione a monte di questa quota è stata abolita in quanto sostituita dall’indennità di presenza);
c) alla retribuzione delle quote relative all’indennità di tutela e vigilanza per il personale dei Dipartimenti regionali delle Foreste e dei BB.CC., limitatamente al personale in divisa del Corpo Forestale e dei custodi dei beni culturali che espletano effettivo servizio di custodia, nella misura della spesa consolidata per l’anno 2003;
d) alla retribuzione delle quote relative all’indennità di turnazione per il personale dei Dipartimenti Foreste e Beni Culturali inseriti in turno ai sensi dell’art. 37, nella misura della spesa consolidata per l’anno 2003.

Come è evidente, nel contratto non vi è alcuna traccia di altri accantonamenti in favore di alcuno dei dipartimenti regionali.

Coerentemente con il dettato contrattuale ecco il primo accordo famp sottoscritto il 7 giugno 2005 (scarica l’accordo) in cui l’importo totale degli accantonamenti solo per forestali e beni culturali (al netto delle somme accantonate per la progressione economica pari a € 11 milioni 910 mila) era pari a 4 milioni 794 mila euro.

Nel comunicato congiunto del 19 settembre scorso Cobas e Sadirs hanno ampiamente illustrato i motivi della mancata sottoscrizione dell’accordo famp, primo fra tutti la spropositata richiesta di somme aggiuntive avanzata da gran parte dei dipartimenti il cui importo superava abbondantemente i 12 milioni di euro e il mancato accoglimento della richiesta di mensilizzazione che ci metterebbe al riparo da futuri tentativi di “scippo” da parte del governo (la logica è che riuscendo a fare impegnare le somme mensilmente, si può scongiurare il rischio di una eventuale rapina dei nostri soldi con qualche manovra di assestamento di bilancio effettuata nel corso dell’anno).

Al termine della “maratona” di ieri all’Aran solo due sindacati avevano sottoscritto l’accordo (Cisl e Ugl).

Successivamente anche gli altri sindacati (Cgil e Uil) che non avevano originariamente sottoscritto l’ipotesi di accordo, si sono dichiarati disponibili alla sottoscrizione, affermando che l’ultima stesura dell’accordo raggiungeva un buon punto di mediazione rispetto alle richieste.

Ecco uno specchietto con tutte le richieste avanzate dai dipartimenti.

Tabella con tutte le richiesta di accantonamento
Tabella con tutte le richiesta di accantonamento

Nell’accordo sottoscritto il 18 settembre (ancorché non esigibile per mancanza della maggioranza necessaria) sono saltate le estrapolazioni richieste dal Fondo Pensioni, dall’Ambiente, dall’Urbanistica e Risorse Agricole, mentre alcune richieste, non si capisce in base a quale criterio, sono state arbitrariamente ridotte. Comunque il totale delle estrapolazioni ammonta a euro 10.671,00.

Def. Rapporto deficit/pil al 3,1%. C’è l’impegno a rientrare. Pronto il bancomat pubblici dipendenti?

Il governo aggiorna il Documento di finanza pubblica, il disavanzo supera il tetto indicato dall’Europa in rapporto al Pil. Ma il premier Letta rassicura: “Impegno a stare sotto il 3% alla fine dell’anno”. Il ministro Saccomanni: “Servirà manovra di fine anno, ma non avrà grande impatto”.

Pronto il bancomat pubblici dipendenti?

Sforato il rapporto deficit/pil. Quanto ci costerà l’impegno a restare sotto il 3%?

Il prodotto interno lordo frena più del previsto, quest’anno a -1,7% rispetto a -1,3% delle stime precedenti; il deficit supera la soglia del 3% e si attesta al 3,1%; il debito pubblico sfiora il 133% sul Pil, livello record dal 1924.

Il premier Enrico Letta assicura però che c’è  l’impegno a stare sotto il 3% alla fine dell’anno, così come previsto dagli accordi siglati a Bruxelles.

Secondo Saccomanni serve «una normale manovra di fine anno, che possiamo fare senza ricorrere a particolari misure e che non avrà nessun grosso impatto sulla situazione economica».

Tanto il bancomat dei dipendenti pubblici è sempre a disposizione.

Programma assistenziale per l’anno 2013 a favore del personale dell’Amministrazione regionale in servizio o in quiescenza

È stato pubblicato nella Gurs n. 43 del 20 settembre 2013 il Programma assistenziale per l’anno 2013 a favore del personale dell’Amministrazione regionale in servizio o in quiescenza, dei familiari a carico, nonché dei titolari di pensioni indirette o di reversibilità o di assegni vitalizi obbligatori o di assegni integrativi.

Gli interventi previsti dal bando programma assistenziale anno 2013 riguardano:

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