Corte dei Conti. Senti chi parla. Riprendono i luoghi comuni contro i regionali

Comunicato 29 giugno

Comunicato stampa

Palermo, 29 giugno 2013
Nell’ultimo giudizio di parificazione sui conti pubblici regionali, ci si sarebbe aspettati, da parte dei Giudici Contabili, finalmente, una particolare attenzione ai veri sperperi della politica, ai costi elefantiaci e faraonici dell’Assemblea regionale siciliana, alle indennità e ai rimborsi spese dei nostri deputati regionali, ai sontuosi contratti di lavoro del personale in servizio a Palazzo dei Normanni, agli stipendi degli assessori esterni non eletti, alle centinaia di contratti di consulenza, e, invece, niente di tutto ciò: ancora una volta, ormai da oltre 12 anni, l’attenzione sembra essere rivolta solo ai dipendenti che gravitano nell’ambito della Regione Siciliana.

Pur convenendo, questa volta, sulle dure critiche della Corte all’operato del Governo in materia di incarichi esterni, cambi repentini ai vertici dei Dipartimenti che hanno messo in ginocchio l’Amministrazione e che COBAS/CODIR e SADIRS hanno sempre denunciato, ogni anno, ci si ritrova anche a dovere contrastare gli stessi luoghi comuni, sui numeri dei dipendenti regionali, portati avanti, ormai, con le solite argomentazioni stantie che finiscono per celare le vere voragini economiche della Sicilia di cui i 16mila dipendenti non hanno certamente alcuna responsabilità.

Dove erano, infatti, nel 1985, i Giudici Contabili quando una politica scellerata consentì il transito nella Regione Siciliana di tutte le competenze e personale dello Stato (10mila unità circa)?

Dove erano i Giudici Contabili quando lo Stato non versò neanche una lira delle posizioni previdenziali del personale travasato alla Regione che, di colpo, gravò sulle casse regionali?

Come fanno, ancora oggi, i Giudici Contabili a insistere su questo luogo comune quando, finalmente, grazie anche all’azione instancabile dei due sindacati autonomi, gli ultimi Presidenti della Regione hanno capito e riconosciuto pubblicamente che i dipendenti regionali in Sicilia sono commisurati alle competenze delegate dai ministeri?

<<Pur condividendo le argomentazioni dei Giudici Contabili in materia di paralisi amministrativa per responsabilità politica – dichiarano i segretari generali del Cobas-Codir, Marcello Minio e Dario Matranga e Fulvio Pantano del Sadirs – riteniamo, comunque, inaccettabile che si continuino a coltivare argomenti demagogiche contro il personale regionale che finiscono per coprire i veri sperperi di una politica inetta e inefficiente. Diciamo basta – concludono Matranga, Minio e Pantano – e se alla Corte dei Conti Siciliana vogliono essere credibili comincino con il rinunciare agli scatti automatici biennali stipendiali che si aggiungono ai loro aumenti contrattuali, alle inutili e costose auto blu (fornite dalla Regione), etc..

Ci chiediamo, inoltre,se gli assessori seduti in prima fila al giudizio di parifica decideranno adesso di rinunciare ai dirigenti esterni infornati negli assessorati o alle assunzioni illegittime di dirigenti e funzionari nelle società partecipate senza alcuna procedura pubblica e oggetto di scambio politico e controllo clientelare da parte di vari elementi collaterali al governo.

Infine – concludono i tre Segretari Generali – invitiamo i Giudici della Corte e l’assessore Bianchi ad avviare in merito specifiche indagini su politici e consigli d’amministrazione per accertare eventuale dolo e responsabilità sul sacco perpetrato nelle società partecipate>>.
www.codir.it www.sadirs.it

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

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