Diamo la parola alla piazza!

Palermo 14 maggio 2018

Il popolo dei regionali è ormai esasperato! Dopo le iniziali promesse, anche il governo Musumeci ha gettato la maschera! Ha varato in Finanziaria norme parziali sul personale (materia invece delegificata!) sapendo di essere a concreto rischio impugnativa da parte dello Stato, con l’effetto di scatenare una guerra tra poveri secondo la logica del “divide et impera”.

Dopo ben sei mesi di indifferenza dimostrata dall’esecutivo di Palazzo d’Orléans verso le note esigenze dell’Amministrazione si palesa quanto abbia realmente a cuore il necessario processo motivazionale del personale per favorire la modernizzazione della macchina burocratica nell’interesse primario dei cittadini siciliani.

A Palazzo dei Normanni, nei giorni scorsi, abbiamo assistito al solito teatrino della politica dove, insieme ad un nuovo assalto alla diligenza, sono state favorite norme ad personam o per parentele illustri e nuove immissioni di personale negli uffici, mortificando, ancora una volta, le sacrosante aspettative di tutti i dipendenti regionali, anche di quelli che avevano salutato questo nuovo Esecutivo come il Governo del cambiamento!

E che dire dell’atteggiamento dell’assessore alla Funzione Pubblica, Bernadette Grasso, che “rivela” sulla stampa gli accantonamenti di somme stanziate per i rinnovi contrattuali ben sapendo che, quelle stesse somme, non potranno essere utilizzate fintantoché non verranno emanate le direttive di governo che contemplino le richieste di riclassificazione avanzate dai sindacati autonomi e, sopratutto, non verranno nominati i vertici dell’ARAN Sicilia (ovvero un commissario straordinario o un commissario ad acta), ancora oggi vacanti e indispensabili per legge per avviare il tavolo trattante relativo ai rinnovi giuridici ed economici del comparto e della dirigenza. Manifestiamo tutti insieme contro queste provocazioni! Vogliamo subito il contratto e la riqualificazione del personale! senza dimenticare anche il vergognoso blocco del pagamento del saldo FAMP 2017 per delle astrusità burocratiche che vorrebbero sostanzialmente i dipendenti giudicati due volte per lo stesso lavoro!

In questo scenario desolante, COBAS-CODIR, SADIRS, SIAD e UGL, rappresentando la maggioranza assoluta dei lavoratori regionali: indicono un SIT-IN DI PROTESTA a PALERMO in piazza Indipendenza sotto Palazzo d’Orléans e, in contemporanea, a CATANIA in via Beato Bernardo n. 5 sotto la Segreteria della Presidenza della Regione Siciliana per esigere immediati provvedimenti risolutivi da parte del Governo. L’appuntamento per tutti è mercoledì, 30 maggio 2018 dalle ore 9,30

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

8 Risposte a “Diamo la parola alla piazza!”

  1. Ma Vi siete chiesti ad oggi e dal 2021 quanti sono e saranno i Regionali?
    Considerando il prepensionamento in atto e con la sua conclusione, quanti ne rimarranno?
    Oramai il Regionale è destinato all’ESTINZIONE, grazie sempre alla politica e a coloro i quali la rappresentano.
    Stiamo assistendo all’invasione di massa costituita dal popolo dei stabilizzandi, di società partecipate, PIP, ASU, Portaborse e chi più ne ha, continua ad infornare personale, infrangendo le regole dei concorsi pubblici per dare la parvenza di selezionare personale qualificato.
    Chi parteciperà al SIT-IN di protesta?

  2. Non addossiamo tutte le colpe ai dipendenti io non capisco il perché il sindacato che ogni dipendente paga ogni mese non organizza i pulman l ultima volta mi riferisco ai tempi di Crocetta secondo loro i dipendenti dovevano partecipare con i propri mezzi al sit-in ( e se fosse successo un incidente chi risarciva i danni oltre al danno anche la beffa)

  3. Ho poca fiducia nel popolo regionale poiche’ non scende in piazza se non gli si garantisce il costo (O) dell’operazione.
    Infatti quando i sindacati organizzano una manifestazione con l’attestato di presenza ,senza che si perda la giornata, allora si corre, è pur sempre un giorno di vacanza.
    Quando si parla di sciopero, con u costo 100 euro, perche si parla al lordo, tutti si tiranmo indietro.
    C’e’ da notare pero’ che quando poi i sindacati o alcuni colleghi , con lotta e sacrificio, ottengono qualche risultato ( vedi T.F.R. ) art. 22 in finanziaria, tutti hanno il coraggio di chiedere gli interessi, stando seduti in poltrona.
    Poi non ci lamentiamo quando sfottono i regionali.

  4. Se a livello Nazionale vengono emanate Leggi restrittive a sfavore del personale Statale, allora i nostri Politici della Regione Sicilia a Statuto Speciale sono bravissimi a recepirle a sfavore del Personale Regionale.
    Quando invece i Deputati della Regione Sicilia emanano Norme a favore di pochissimi eletti, vedi le recenti Regalie art. 22 commi 14 e 15, approvate a discapito di Tutto il Personale Regionale, allora si giustifica il loro operato ricordando che siamo una Regione a Statuto Speciale.
    Ma di cosa stiamo parlando.
    La verità è che fino ad oggi non c’è stato nessun politico, e mai ci sarà, in grado di battere i pugni e di far valere questa Autonomia a livello Nazionale per fare gli interessi della Sicilia e di tutti i Siciliani, perché anch’essi dipendono e devono rispondere al potere centrale, rischierebbero di essere gettati fuori dal treno in corsa e di entrare a far parte del Popolo dei Nessuno, dove conta solo la dignità dell’essere umano.

  5. Ogni legge regionale e provinciale viene esaminata dal Governo della Repubblica, che dispone di 60 giorni dalla data di pubblicazione della legge sul bollettino regionale per promuovere la questione di legittimità costituzionale…….. e quindi le cosidette norme ad personam sono anticostituzionali? anche se la materia e di diritto esclusivo delle regioni a statuto speciale ….. caro Ben puoi chiarire l’ingorgo?

  6. Bisogna partecipare!! Appoggiare i Sindacati.
    Altrimenti – se impugnano la Finanziaria – addio monti sorgenti… (TRF… etc…).

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