Il Dipartimento dell’Istruzione e della Formazione Professionale richiede autocertificazione al personale

Art.5-del-Codice-di-condotta-dei-dipendenti-delle-Pubblich… (1)Nei giorni scorsi, d’ordine del dirigente generale, è stato richiesto a tutto il personale del Dipartimento dell’Istruzione e della Formazione Professionale (comparto e dirigenza) di fornire un’autocertificazione ai sensi dell’art. 5 del Codice di Condotta dei dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni  (Allegato A CCRL dirigenza e allegato D CCRL comparto) per dichiarare se essi stessi o i parenti entro il quarto grado o conviventi abbiano avuto, nell’ultimo quinquennio o abbiano ancora, rapporti di collaborazione in qualunque modo retribuiti.

Sulla base del sopra citato art. 5 del Codice di Condotta, l’Amministrazione ha predisposto un apposito modello di dichiarazione sostitutiva ai sensi del DPR 445/2000.

L’art. 5 del codice di Condotta, tuttavia, è in contrasto con il DPR 445/2000.

Ai sensi dell’art. 46 del DPR n. 445/2000 con la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà si possono certificare stati, qualità personali e fatti (es. data e il luogo di nascita; residenza; cittadinanza; godimento dei diritti civili e politici; stato di celibe, coniugato, vedovo o stato libero; stato di famiglia;  esistenza in vita; etc.).

L’art. 47 comma 2 del DPR n. 445/2000 prevede anche la possibilità (e non l’obbligo) del dichiarante, nell’interesse proprio (e non altrui), di dichiarare anche stati, qualità personali e fatti relativi ad altri soggetti solo se ne abbia diretta conoscenza.

E ciò è tanto vero che anche per la semplice richiesta di assegno del nucleo familiare l’amministrazione richiede la dichiarazione di responsabilità sottoscritta dal coniuge che dichiari che non ha richiesto né richiederà altro trattamento di famiglia.

 Sulla base di questo ragionamento Cobas/Codir e Sadirs hanno inviato una nota in cui si chiede all’amministrazione di apportare un correttivo al modello predisposto (Scarica la nota).

Qualora, pertanto, l’amministrazione non dovesse correggere i moduli appositamente predisposti inserendo, all’interno delle due opzioni “di avere/di non avere parenti entro il quarto grado…..”, una terza opzione: “di non avere diretta conoscenza…”, si potrebbe riformulare il modello secondo il seguente schema:

Dichiarazione

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

Una risposta a “Il Dipartimento dell’Istruzione e della Formazione Professionale richiede autocertificazione al personale”

  1. Condividendo pienamente il post dell’ottimo Benedetto, Io ritengo che in questi termini la dichiarazione non debba assolutamente essere resa. Infatti, a parte il fatto che, come ben detto, Il comma 2 dell’art. 47 prevede che la dichiarazione venga resa nell’interesse proprio del dichiarante e non nell’interesse di altri, l’art.5 del codice condotta dei dipendenti della P.A. allegato al C.C.D.I. recita: “Il dipendente informa per iscritto il dirigente dell’ufficio di tutti i rapporti di collaborazione in qualunque modo retribuiti che egli abbia avuto nell’ultimo quinquennio, precisando: a) se egli, o suoi parenti entro il quarto grado o conviventi, abbiano ancora rapporti finanziari con il soggetto con cui ha avuto i predetti rapporti di collaborazione; b) se tali rapporti siano intercorsi o intercorrano con soggetti che abbiano interessi in attività o decisioni inerenti all’ufficio, limitatamente alle pratiche a lui affidate.”
    Quindi il dipendente deve dichiarare se egli stesso ha avuto rapporti di collaborazione retribuiti precisando se egli o i suoi parenti abbiano ancora rapporti finanziari ……. e se tali rapporti abbiano interconnessioni con l’ufficio, e, quindi, nulla deve dichiarare, ammesso che ne sia a conoscenza, sull’attività dei propri parenti qualora non abbia avuto rapporti di collaborazione ……
    Ancor di più mi sembra veramente pazzesca la richiesta della dichiarazione dell’attività svolta, la durata ed il compenso percepito dai parenti ……..!!!!!!!
    Mi sorprende (!) invece che nulla venga posto in essere dall’Amministrazione sul disposto dell”art. 8 del citato Codice Antimafia che prevede, al comma 1, che “Le pubbliche amministrazioni della Regione Siciliana informano, i propri dipendenti, individuando le più idonee procedure, circa i rischi di infiltrazioni di tipo mafioso nella pubblica amministrazione e di corruttela e ciò mediante la diffusione di conoscenze e notizie …” e, al comma 2, che “… a tal fine … saranno predisposti corsi di formazione aventi ad oggetto l’aggiornamento e l’evoluzione dei rischi di infiltrazioni …..” .
    Azioni, secondo me propedeutiche a quanto richiesto.
    Ultimo ma non ultimo mi pare opportuno precisare che sia il Codice Antimafia sia il Codice di Condotta dei Dipendenti non prevederebbero in alcun modo che il dipendente debba rendere qualsivoglia dichiarazione ma, unicamente, comunicazioni, informazioni e/o compilazione di questionari.

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