Ha ancora senso, oggi, per un lavoratore del nostro Paese aderire alla Cisl?

IL PROBLEMA NON RIGUARDA SOLO LA QUESTIONE DELL’ARTICOLO 18, MA LA ‘FILOSOFIA’ DI QUESTA ORGANIZZAZIONE SINDACALE CHE, INVECE DI DIFENDERE I LAVORATORI, TUTELA I GOVERNI.

La mossa di Matteo Renzi di mettere tutti davanti al fatto compiuto sta dando i primi frutti. La Cisl di Raffaele Bonanni coerentemente con le sue tradizioni di sindacato governativo ha preso le distanze dalla manifestazione unitaria promossa da Susanna Camusso, sposando di fatto le posizioni del premier sull’articolo 18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori….

I sindacati: «I distacchi nell’Isola sono già stati tagliati»

Contestati i dati sui congedi che sarebbero 10 volte superiori al resto d’Italia (di G. Var.)

PALERMO. I dati che vedono la Sicilia beneficiare di un numero dieci volte superiore di permessi sindacali rispetto al resto d’Italia sono stati contestati dai sindacati. Secondo i Cobas-Codir e Sadirs, le sigle autonome più rappresentative, «già molto tempo prima del governo Renzi, la Sicilia ha tagliato i permessi – spiegano Marcello Minio, Dario Matranga e Fulvio Pantano -. Dalle 35 mila giornate del 2011 si è passati alle 18.375 del 2014. Non possiamo fare ancora tagli, altrimenti sfociamo in un regime autoritario. In Sicilia, i sindacalisti regionali seguono trattative che nelle regioni a statuto ordinario sono curate dai ministeri».

Per il leader regionale della Cisl, Maurizio Bernava, la riforma, prima ancora del taglio dei permessi, deve prevedere «la chiusura dell’Aran». La Uil Sicilia, con Gianni Borrelli e il segretario generale Claudio Barone, si dice «d’accordo alle elezioni delle Rsu». Secondo la Cgil, dimezzando il numero dei distacchi si infligge un duro colpo ai diritti dei lavoratori – spiegano Michele Palazzotto e il segretario regionale Michele Pagliaro -. Parlare di tagli dei permessi è un pretesto dietro cui si nasconde l’inefficienza della Regione».

Anche la Regione ridurrà i permessi sindacali

Per leggere l’articolo cliccaci sopra

Scatterà anche in Sicilia la stretta su permessi, distacchi e aspettative sindacali retribuiti, stabilita dalla norma del pacchetto di misure sulla riforma della pubblica amministrazione targata Renzi. «La riforma varata a Roma andrà recepita, su input del governo regionale, tramite un accordo tra Aran e sindacati», spiega l’assessore regionale alla Funzione pubblica, Patrizia Valenti, che assicura che «il governo, dopo la pausa estiva, avrà come priorità quella di proporre alle sigle un provvedimento che terrà conto di quanto stabilito da Renzi. Pur non rinunciando alla nostra autonomia, non possiamo ignorare le norme nazionali, che prevedono il dimezzamento dei permessi».

«Proporremo ai sindacati – continua l’assessore Valenti – un provvedimento che terrà conto di quanto stabilito dal governo nazionale». L’amministrazione guidata da Crocetta intende introdurre le rappresentanze unitarie, su base elettiva

Nuovo blocco ai salari degli statali. I sindacati annunciano la mobilitazione. Da Renzi nessuna smentita. È il solito gioco delle parti

fantozziLa Cgil parla di soluzione «inaccettabile», la Cisl di ipotesi «immorale». E insieme alla Uil fanno fronte unico preannunciando un «autunno incandescente». Sindacati all’assalto del governo che progetta, come anticipato dal Messaggero, di estendere fino al 2016 il blocco delle retribuzioni che dovrebbe terminare alla fine di quest’anno.

Da Palazzo Chigi nessuna reazione.

La Cisl non ha paura di misurarsi su esuberi, privilegi e riforme

Spending review«La Cisl è pronta ad una forte assunzione di responsabilità per affrontare la crisi.

Serve una grande alleanza anticrisi che coinvolga governo, Parlamento, sindacati e associazioni imprenditoriali e che permetta di ristrutturare il sistema Sicilia evitando il fallimento»: Maurizio Bernava ha annunciato la svolta ad una platea di 400 dirigenti cislini. L’appuntamento si è svolto oggi a Palermo, ai Cantieri culturali della Zisa. Lì, alla presenza fra gli altri di Raffaele Bonanni, il segretario regionale ha dichiarato che il sindacato non ha paura di misurarsi su esuberi, privilegi e riforme «a patto che questo rientri in un piano di ristrutturazione che permetta di recuperare risorse da investire nello sviluppo».


Commento

Certo parlare di esuberi dopo avere sostenuto una politica diversa fino a pochi mesi fa, come nel caso dell’abolizione delle province (Abolizione delle Province. La Cisl ha presentato un disegno di legge per passare personale e compiti alla Regione) o come nella politica del precariato (Cgil, Cisl e Uil. Domani in piazza per i precari ……. Precari. La Cisl incontra Crocetta. Pronto un DDL per la stabilizzazione ma si attende circolare ministerosuona come un controsenso, tranne che non si voglia fare posto ai precari mettendo in “disponibilità” i dipendenti di ruolo.

Solo un consiglio.

Cercate altrove sprechi e privilegi. Tra i dipendenti regionali non è rimasto più nulla da tagliare……!!!!

La Cisl: la Sicilia consuma ma non produce. Ma non si è detto che il problema della crisi sono i consumi bloccati?

«C’è un rischio default in Sicilia perché questa regione consuma e non produce. Per produrre si deve creare occupazione e per occupare le persone bisogna attrarre investimenti e per farlo occorre riorganizzare l’economia, che è disorganizzata». Lo ha detto il leader della Cisl Raffaele Bonanni a Palermo.


Ma gli economisti non dicono che il problema della crisi è che i consumi sono fermi? Il bonus di 80 € non è stato erogato proprio per fare ripartire i consumi?

Se poi la Sicilia è priva di industrie e i pochi industriali che ancora resistono pensano di scappare, più che alla “disorganizzazione” io penserei “all’organizzazione” della criminalità che in Sicilia è più forte che altrove.

Regione, Cobas-Codir e Sadirs: uffici paralizzati, amministrazione in default; di chi è la responsabilità?

Per scaricare il comunicato cliccaci sopra

Palermo, 1 luglio 2014

Da quasi cinquant’anni la Regione Siciliana è stata amministrata dall’alternarsi di governi che hanno, da sempre, fatto del clientelismo la loro mission principale, prova ne è il continuo precipitare dell’economia isolana che, in questi ultimi mesi, ha toccato il fondo per gli onesti cittadini e lavoratori ad eccezione dei politici e dei burocrati che, invece, godono incredibilmente di tutti i loro intoccabili privilegi e di retribuzioni smisurate. In questi ultimi decenni questi stessi governi hanno concertato e contrattato con gli “storici” sindacati confederali che, per via della sottoscrizione di molteplici contratti e di accordi, non hanno, di fatto, impedito a questi governi di portare avanti la loro politica votata non certo agli interessi del popolo siciliano.

Non comprendiamo il livore dei sindacati confederali nei confronti dei dipendenti regionali che, democraticamente, non si riconoscono più nella loro politica e tributano un forte consenso a forze sindacali autonome, riconoscendo nel lavoro di queste ultime l’unico argine all’arroganza del potere finanziario e politico attuale.

Pur comprendendo la stizza dei confederali, per avere perso credibilità e forza contrattuale,  all’interno dell’Amministrazione regionale e degli enti collegati, è oltremodo lesivo e offensivo nei confronti degli stessi lavoratori il linguaggio da loro utilizzato nel definire il sindacalismo autonomo regionale che, invece, grazie alla fiducia accordata da migliaia di lavoratori, rappresenta, oggi, una inversione di tendenza rispetto alle scelte pressappochiste e clientelari del passato a cominciare dal nuovo accordo FAMP 2014 in discussione all’ARAN e nel quale SADIRS e COBAS/CODIR non consentiranno alcuna estrapolazione a monte (ad eccezione di quelle previste dal contratto) ed esigeranno l’immediato pagamento dei primi due trimestri di piano di lavoro oltreché la destinazione di una congrua somma, per la riclassificazione del personale con la riapertura del contratto giuridico ormai non più procrastinabile.

Occorre, quindi, aspettare i posteri per esprimere un’ardua sentenza sulle penose condizioni della Regione Siciliana? No, la verità è già sotto gli occhi di tutti, oggi i sindacati confederali scrivono, denunciano, diffidano: come se negli anni scorsi non fossero stati proprio loro, con la loro maggioranza e le loro scelte, a determinare e favorire tutte le politiche fallimentari dei governi!

COBAS/CODIR e SADIRS rivendicano, pertanto, la coerenza dimostrata negli anni e respingono al mittente le accuse e le frasi lesive espresse da taluni rappresentanti di questi sindacati confederali che, per la loro stessa natura confederale, non hanno saputo impedire un progressivo impoverimento e omologazione dei regionali ad altre categorie.

www.codir.it

Bernava (Cisl). “Bisogna avere il coraggio di intervenire con scelte coraggiose ed impopolari”

Per leggere l’articolo cliccaci sopra

“La Corte dei Conti, nella sua relazione in commissione Bilancio – ha affermato Bernava – ha detto chiaramente quali sono i problemi. Il costo del personale pubblico ingessa la macchina e non è più sostenibile. Bisogna riequilibrare la spesa con le reali possibilità della Regione e questo non si può fare lasciando le cose come stanno. Bisogna avere il coraggio di intervenire con scelte coraggiose ed impopolari”. Per il leader della Cisl siciliana, infatti, “non è più tempo di mantenere in vita rendite di posizione.

La proposta Cisl di “riforma” del pubblico impiego in Sicilia spiazza pure Crocetta

Fonte: BlogSicilia.

Ecco il progetto di riforma con il quale la Cisl ha spiazzato il governatore Rosario Crocetta. Un piano ancor più forte di quanto fino ad ora proposto dal governatore stesso e dal suo governo e che nessuno si sarebbe atteso venisse da un sindacato. Maurizio Bernava lo ha presentato ufficialmente durante il lungo confronto (oltre 3 ore e mezza) governo – sindacati avvenuto a Palazzo d’Orleans.

Ecco i punti salienti:

  1. Ristrutturazione dell’organizzazione della macchina pubblica con accorpamenti delle funzioni.
  2. Revisione totale dei servizi partendo dalle esigenze e quantificando il personale necessario per poi accompagnare gli esuberi verso la fuoriuscita con strumenti sociali adeguati.
  3. Mobilità interna obbligatoria nel pubblico impiego regionale. Bisogna cancellare lo strumento dell’atto di interpello. Il personale pubblico va dove serve e non deve potersi rifiutare altrimenti la macchina non cammina.
  4. Salario accessorio dei funzionari e dirigenti pubblici legato al raggiungimento di obiettivi di risparmio.

I confederali da Crocetta per parlare di……

UN CHILOMETRICO COMUNICATO STAMPA DIFFUSO DA PALAZZO D’ORLEANS ANNUNCIA SOLUZIONI A BUON PREZZO PER TUTTI I PROBLEMI DELL’ISOLA: ASINI VOLANTI, TRASPORTI, LAVORI PUBBLICI, FORESTE, ACQUA, VINO, SPUMANTE, CUBAITA, SEMENZA, CONO CON GELATO DI LIMONE, FRITTOLA, PESCE STOCCO ALLA MESSINESE, LA ‘FETTINA’ DI CARNE DI CAVALLO DI CATANIA, RICCHI PREMI E COTILLON. PURTROPPO MANCA UNA RIFLESSIONE ‘GLOSEOLOGICA’ SULLE ‘MINCHIE BOLLITE’. COMPLIMENTI A CGIL, CISL E UIL SICILIANE CHE HANNO TUTTO QUESTO TEMPO DA PERDERE

I confederali, per la verità, hanno posto qualche priorità: risorse da destinare alla cassa integrazione e la nuova legge su formazione e sportelli multifunzionali.