In bilico fondi europei per 300 milioni Regione in ritardo: C’è poco personale

10 luglio 2011 —   pagina 4   sezione: PALERMO

LA SICILIA perderà, a meno di miracoli, 300 milioni di euro di fondi europei che saranno «disimpegnati» da Bruxelles entro l’ anno perché la Regione non arriverà a spenderli. Il motivo di questo ritardo? «L’ obbligo di trasmissione degli atti all’ Ars per avere il via libera, il limite del patto di stabilità dei Comuni, ma soprattutto la mancanza di personale negli uffici dei dipartimenti addetti alla spesa dei fondi Ue».

A lanciare l’allarme sulla perdita dei fondi per carenza di personale, nonostante il record di dirigenti e dipendenti della Regione (oltre 21 mila unità), è il responsabile della Programmazione, Felice Bonanno, che ha scritto una lettera al governatore Raffaele Lombardo chiedendo «azioni politiche e amministrative» per invertire una rotta che sta portando l’Isola dritta a perdere soldi preziosi. La nota è datata 1° luglio ed è stata inviata al Servizio pianificazione e controllo strategico del presidente della Regione. Il dirigente generale mette nero su bianco il pessimo stato di avanzamento della spesa dei fondi della programmazione 2007-2013: «Al 31 maggio 2011 il dato cumulativo dei pagamenti ammessi raggiunge i 525 milioni di euro, con un incremento di appena 20 milioni rispetto al 31 dicembre 2010», scrive il dirigente. Significa, insomma, che i dipartimenti della Regione nei primi cinque mesi dell’ anno non hanno fatto nulla, o quasi, sul fronte dei pagamenti. Bonanno sottolinea che «gli impegni invece sono aumentati del 100 per cento», ma questo non basta certo a evitare il rischio disimpegno automatico delle somme: «Un dato che si profila in tutta la sua gravità è il quadro finanziario – si legge nella nota – I dipartimenti hanno proceduto ad aprile a un calcolo della spesa che sarebbero in grado di certificare entro il 31 dicembre. Questa complessivamente raggiunge i 636 milioni di euro e rimane comunque lontana dal target: mancano circa 300 milioni di euro». Soldi che la Sicilia perderà. E questa cifra potrebbe addirittura aumentare: «Peraltro non è raro che le previsioni di aprile, col trascorrere della settimane, vengano ridotte in diversi dipartimenti», continua Bonanno. Ma perché la Regione non riesce a spendere questi fondi? Il dirigente non ha dubbi: «Tra le criticità emerse è stata rimarcata l’ insufficienza di personale, specie in alcuni dipartimenti come Energia, Beni culturali e Attività produttive – scrive – Emerge poi come criticità comune a tutti i dipartimenti la carenza di personale per l’attuazione e ancor di più il monitoraggio e il controllo delle linee d’ intervento del Po Fesr. L’assistenza tecnica inoltre non può surrogare massicce carenze d’organico, tanto più paradossali considerato il numero di dipendenti regionale e considerato che gli uffici periferici della Regione nel territorio spesso sovrabbondano di personale». Bonanno fotografa quindi una situazione davvero assurda, con una Regione che riempie gli uffici periferici di personale che probabilmente serve a poco o a nulla, mentre nell’amministrazione centrale mancano le unità in organico per uno dei compiti principali della Regione: quello di sfruttare la pioggia di fondi europei che arrivano alla Sicilia. Il responsabile della Programmazione ammette che «sono stati ipotizzati strumenti d’ incentivazione per assicurare presenza e qualità di personale nell’ amministrazione centrale», tuttavia «a questo proposito si è realizzato ben poco». Ma oltre al danno c’ è la beffa: la Regione, a causa della mancanza di unità interne, è stata costretta a spendere milioni di euro in consulenze esterne. Peccato però che, come scrive Bonanno, «tale scelta di esternalizzare una parte della procedura non è apparsa conciliabile con la necessità di garantire tempi rapidi e celeri per il completamento del percorso». Una cosa è certa: il rischio fallimento nella spesa dei fondi europei è davvero dietro l’ angolo. – a. fras.

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Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir