La dispensa dal servizio è rimedio estremo

tratto da Italia Oggi del 20.03.2020

La dispensa dal servizio è rimedio estremo

di Luigi Oliveri
Il dl conferma che fino alla data di cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-2019, «il lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni».
Questo significa che non occorre alcuna istanza di lavoro agile da parte dei dipendenti: essi sono da considerare ex lege in lavoro agile.
È corretto l’opposto: occorre un provvedimento espresso e motivato per assegnare dipendenti ad attività che richiedono la presenza in ufficio.
Le amministrazioni debbono limitare «la presenza del personale negli uffici per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro, anche in ragione della gestione dell’emergenza».
L’indifferibilità non ha nulla a che vedere coi servizi pubblici essenziali previsti dalla normativa sugli scioperi, ma è connessa, appunto ad attività strettamente collegate alla gestione dell’emergenza.
Se per qualsiasi ragione, motivata, non sia possibile assegnare il dipendente al lavoro agile, allora «le amministrazioni utilizzano gli strumenti delle ferie pregresse, del congedo, della banca ore, della rotazione e di altri analoghi istituti, nel rispetto della contrattazione collettiva». «Esperite tali possibilità», cioè nell’impossibilità di lavoro agile o esauriti gli strumenti che diano titolo al lavoratore di non prestare attività lavorativa, le amministrazioni possono motivatamente esentare il personale dipendente dal servizio».
La motivazione dovrà riguardare in particolare l’impossibilità del lavoro agile.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir