La Regione siciliana senza funzionari ed istruttori. Pratiche paralizzate per mancanza di personale

Quando hanno dato il via al prepensionamento per sfoltire i ruoli del personale regionale stracolmi di gente e dunque centrale di costo importante, alla Regione siciliana non hanno fatto i conti con i requisiti per la pensione. Nessuno, insomma, ha guardato chi fosse in condizione di lasciare i ruoli dell’amministrazione attiva e che ruoli ricoprisse.

Partiti i prepensionamenti, e collocati a riposo i primi mille ed oltre richiedenti la pensione anticipata, adesso dal personale si accorgono di cosa succede. Entro qualche anno la Regione siciliana avrà soltanto dirigenti e dipendenti di fascia bassa A e B. In pratica stanno andando via la maggior parte dei dipendenti delle fasce C e D ovvero funzionari ed istruttori. Per farla breve, si tratta del personale che si occupa materialmente delle pratiche, quello che fa il lavoro vero e proprio su indicazione dei dirigenti e sotto il loro controllo.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

2 Risposte a “La Regione siciliana senza funzionari ed istruttori. Pratiche paralizzate per mancanza di personale”

  1. Di esempi come quello citato da Paolo 64 se ne potrebbero elencare a decine.
    Tutti meritevoli di adeguata considerazione perché, se è vero che tanti dirigenti di strutture, anche complesse, in questi anni hanno potuto conseguire gli obiettivi assegnati (e le relative indennità….) ciò è avvenuto anche per merito dei collaboratori, senza distinzione di qualifica, che li hanno sostenuti e coadiuvati nell’attività. Non tutti, evidentemente, perché i lavativi sono sempre esistiti…..anche se il primo compito di ogni dirigente è proprio quello di saper organizzare il lavoro dei componenti la propria struttura: se non sono capaci di farlo, i primi responsabili sono loro…..con buona pace della “Misurazione e valutazione della Performance”, oggi tanto di moda.
    Per coloro che ritengono di “vantare un credito” nei confronti dell’Amministrazione, che possibilità concrete ci sono di riuscire finalmente ad esigerlo? Nella migliore delle ipotesi, possono sperare, ancora una volta, ad un avanzamento generalizzato di carriera (fittizia, più che reale), come quello che ha trasformato gli ex “operatori archivisti” in “istruttori direttivi”?
    No grazie. Abbiamo già dato…..:(

  2. In effetti se andiamo a valutare gli ultimi assunti di fascia C e D. le assunzioni risalgono algli anni 90, con una media di personale oggi alla soglia dei 55 60 anni, che con i vari riscatti e ricongiunzioni arrivano alla soglia prevista per i prepensionamenti.
    Entro il 2020 la regione arriverà al collasso.
    Come si puo’ pensare quindi di portare il prepensionamento al 2022 senza prima aprire ai concorsi per dette qualifiche?
    Poi si parla di una classificazione del comparto a fasce, privilegiando per esempio il personale di fascia D in possesso di laurea.
    E’ che ha svolto anche mansioni superiori, assumendosi responsabilità da dirigente, con 38/40 anni di servizi?
    Cosa conta una laurea in geologia, presa magari con il bonus servizio P.A., se detto funzionari ha sempre svolto e svolge mansioni amministrative?
    Ha forse piu’ esperienza di un bravo ragioniere che ha lavorato per 40 anni?
    Potrei prendere mille esempi, architetti a capo dei servizi che gestiscono i fondi per opere pubbliche invece di svolgere mansioni tecniche negli uffici tecnici.
    Egr. Dott. Mineo conosco molti sindacalisti in possesso di laurea che non hanno svolto mai compiti di istituto, anche questi meritano un avanzamento di fascia a discapito di chi se pur non in possesso di laurea in 38/40 anni ha gestito di fatto un gruppo di lavoro?
    Sono sicuro del suo silenzio , ma per me sarebbe comunque una risposta eloquente.

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