La Sicilia dei miracoli: assunti 16 mila precari

Il Fatto Quotidiano del 5 maggio 2018

Sono quasi 2900 destinati alla Resais, il carrozzone-parcheggio del lavoro in Sicilia che da 15 anni raccoglie le maestranze delle avventure fallimentari della Regione imprenditrice, e 13 mila da assumere nei Comuni dell’isola: la cambiale principe del voto di scambio (lavoro precario in cambio di consenso nell’urna) firmata in bianco da 30 anni dalla politica siciliana sui bilanci regionali oggi arriva al capolinea della stabilizzazione grazie a un emendamento alla Finanziaria approvato dall’aula che ha dato il via alla maxi-infornata di precari da stabilizzare a partire dal gennaio del 2019.

Stavolta il colpo di mano rischia però di risolversi in una maxi-illusione per decine di migliaia di aspiranti regionali, come ha fatto notare in aula il capogruppo dei grillini, Giancarlo Cancelleri, che ha definito la Resais un “bancomat per voti”: “Una società pubblica non potrà assumere persone senza un concorso e 11 governo non troverà un dirigente disposto a firmare le assunzioni: pochi giorni fa nelle Marche quelli che hanno dato il via a 776 assunzioni sono stati denunciati”.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

2 Risposte a “La Sicilia dei miracoli: assunti 16 mila precari”

  1. I nostri giovani per i quali ci siamo indebitati per farli studiare, illudendoli che con il pezzo di carta avrebbero fatto dei concorsi, nelle pubbliche amministrazioni, come era un tempo per il ricambio generazionale, quando avranno la possibiltò di vivere una vita normale, pensare a formarsi una famiglia?
    Tra i PIP vorrei saper quanti hanno un diploma o una laurea, forse meno del5%,
    il resto onesti per quanto, possano essere non hanno fatto alcun sacrificio , alcuni senza neanche un mestiere, secondo una logica meritano un posto alla regione siciliana con uno stupendio che supera quello degli insegnanti ,costretti a 60 anni ancora viaggire ?
    La Resais è a totale carico della regione, prima percepivano un sussidio, prima INPS, poi con l’integrazione della regione, poteva anche starci, ma adesso penso , per il rispetto di tutti i giovani disoccupati, il concorso è d’obbligo.
    neanche un

  2. Sicuramente sara’ oggetto di impugnativa da parte del consiglio dei Ministri, l’importante è che per questo non venga pubblicata tutta la legge che ha anche cose importanti di vitale importanza per altri cittadini, oltre ai P.I.P.

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