L’orario multiperiodale

Continuiamo l’esame delle “novità” introdotte nel contratto Funzioni Locali sottoscritto a livello nazionale illustrando l’orario multiperiodale.

Questa articolazione dell’orario di lavoro potrebbe obbligare i lavoratori a lavorare ben oltre l’orario di lavoro (fino a 48 ore settimanali rispetto alle 36 previste) recuperando successivamente mediante riduzione giornaliera dell’orario di lavoro ordinario oppure attraverso la riduzione del numero delle giornate lavorative.

In poche parole, se l’amministrazione ha la necessità che si debba lavorare maggiormente in un determinato periodo dell’anno (pensate alla rendicontazione dei fondi UE) con questa articolazione dell’orario di lavoro può farlo tranquillamente risparmiando, anzi, eliminando la voce “straordinario”.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

18 Risposte a “L’orario multiperiodale”

  1. Relativamente alla rateizzazione del T.F.R. ritengo che sono saltati i tempi, poiche’ chi è andato in pensione nel 2015, dovrebbe gia’ incassare anche la seconda rata, proprio in funzione del dettato dell’articolo 22 della finanziaria.

  2. Bilanci o meno gli interessi dovranno pagarli lo stesso, poiche’ se non sbaglio prima di approvare una legge bisogna avere le coperture, come mai oggi non si trovano piu’?

  3. Scusate ma secondo me , il fatto di essere andati con le quote o il raggiungimento dei limiti di eta’ o di servizio, non c’entra con l’erogazione prima o dopo.
    Poiche’ chi è andato avendo raggiunto l’eta’ o il servizio, gia’ puo’ incassare dopo un anno dal pensionamento.
    mentre con le quote occorrono due anni, quindi la priorita’ è gia’ stabilita per legge.
    Se mai bisogna vigilare sui decreti di erogazione se rispettano o meno detta cronologia, anche tenendo conto della data di pensionamento e non a richiesta, poiche’ è automatica essendo sancito per legge.
    Per dare la misura della disinformazione tra un ufficio e l’altro della funzione pubblica, all’epoca distaccata nei vari dipartimenti.
    Il criterio adottato per mandare in pensione è stato quello alfabetico, almeno nel mio Dipartimento, in barba alla anzianita’ anagrafia.
    Spero che non si proceda con lo stesso errore, poiche’ oggi scatterebbe una denunzia individuale a chi arrecasse danno per tale assurda teoria.

  4. @Micro
    A parte il fatto che, come dici, hai già raggiunto il requisito fornero, la finanziaria approvato lo scorso mese ha adeguato i termini di liquidazione del tfs allo stato. Secondo quanto dicono informalmente al Fondo Pensioni, entro la fine dell’anno e l’inizio del prossimo, dovrebbero pagare il 2015, ferma restando la necessità delle variazioni di bilancio

  5. Mi scusi, Dott. Mineo, io che sono andato in prepensionamento (LR n.9/2015) il 1°/12/2015, pur avendo raggiunto, oggi, 66 e 8 mesi, devo ancora aspettare fino a marzo 2020? (essendo andato nel 2015, il limite fornero, per me, se non sbaglio, sarebbe 66 e 5 mesi).
    Grazie per il suo contributo. La saluto cordialmente.

  6. scusate e quelli che sono andati in pensione nel 2016 con 40 anni di contribuzione, quando prenderanno il TFS?….Grazie e buona serata.

  7. @Micro
    Ritengo che abbia ragione Giorgio. I decreti di liquidazione del TFS riguardano dipendenti andati in pensione con il massimo contributivo o a pochi mesi dal raggiungimento del requisito contributivo fornero. Nessuno dei decreti pubblicati riguarda personale posto in quiescenza con le quote. La nuova legge viene citata essendo già una legge approvata.
    Confermo quanto detto in precedenti commenti: a parte il fatto che é necessaria una cospicua variazione di bilancio già richiesta dal Fondo Pensioni, l’amministrazione attende lo scadere dei 60 giorni entro cui teoricamente il consiglio dei ministri potrebbe impugnare la finanziaria.

  8. Hanno liquidato solo persone andate via x dimissioni volontarie o con il massimo contributivo. Per quelli andati via con la quota non credo se ne parli ancora. Dovranno aspettare che la regione trasferisca al fondo le somme necessarie. Campa cavallo

  9. Grazie per il tuo contributo, Salvatore Bono.
    Ho letto i decreti e credo che tu abbia ragione.
    Infatti, la LR n.8/2108, art. 22, comma 4, afferma che il TFR viene “erogato con le modalità e i tempi previsti dai commi 484 e 485, art. 1, legge n. 147/2103” (a partire dal 1°/gen/2014). Quest’ultima fa riferimento alla legge statale. Per cui, quando la LR n. 9/2015, art. 52, comma 8, afferma che il TFR per i “dipendenti collocati anticipatamente” è corrisposto con “le modalità e i tempi previsti dalla normativa statale in caso di pensionamenti anticipati” (alias LR n. 9/2015), è avvio che viene applicata la Circ. INPS n. 73/2014 che chiarisce in modo inequivocabile i “tempi e le modalità” di cui sopra.
    Riguardo al termine dei 24 mesi, la Circ. INPS afferma che per “dimissioni volontarie” (vedi LR n. 9/2015) ” non può procedersi alla liquidazione e al pagamento della prestazione, ovvero della prima rata di questa (TFR),”prima che siano passati 24 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro” (ovverosia da quando uno va in pensione e non da quando ha raggiunto i requisiti Fornero!!” (cioè 66 anni e 7 mesi, etc.).
    Quindi, ritengo che chi è andato in prepensionamento (ad es.) nel 2015 devono già corrispondergli la 1^ rata del TRF.
    Non credo ci siano equivoci.
    Lei, Dott. Mineo cosa ne pensa di tutto ciò?
    Auguri a chi è andato in pensione nel 2015!

  10. Micro i decreti sono due, a nome Vitale Antonino e Vasile Maria, pubblicati il 11/06/2018 ed uno, a nome Generoso Salvatore, pubblicato il 07/06/2018; tutti e tre decreti fanno riferimento alla legge 27/12/2013 n. 147 art. 1 commi 484/485 quella a cui fa riferimento la legge regionale 08/05/2018 n. 8 art. 22 comma 4. Guarda i decreti e poi fai un commento, può darsi che mi sbaglio io.

  11. Scusa Salvatore Bono, nei decreti dirigenziali, non riesco ad individuare il riferimento alla legge, approvata nella scorsa finanziaria, per l’erogazione della prima rata del TFS.
    Puoi, cortesemente, delucidarmi su ciò?
    Grazie

  12. Scusa Salvatore Bono, non riesco ad individuare, nei decreti dirigenziali, il riferimento alla
    erogazione della prima rata del TFR con la legge approvata nella scorsa finanziaria.
    Puoi, cortesemente, delucidarmi su ciò?
    Grazie

  13. Scusa Salvatore Bono, dov’è riportato (nei decreti dirigenziali) che l’erogazione della prima rata del TFR viene erogata applicando la legge approvata nella scorsa finanziaria?
    Non ho individuato il riferimento a tale legge.
    Puoi delucidarmi gentilmente?
    Grazie

  14. E una vergogna i confederali si sono venduti al miglior offerente per non perdere le agevolazioni riservate ai sindacalisti, contributi pensionistici, permessi sindacali , distacchi, sarebbero disposti a tutto, anche a frustare i dipendenti, su richiesta del datore di lavoro, a questo punto che senso ha iscriversi a un sindacato che difende solo se stesso e i suoi privilegi, dall’altra parte abbiamo sindacati che dicono di no a tutto senza portare a casa niente, non ci resta che sperare di andare in pensione al più presto, lasciando alle nuove generazioni, un lavoro senza diritti e sottopagato, e dovranno dire pure grazie a chi li fa lavorare!

  15. Oggi sul sito del Fondo Pensioni, decreti dirigenziali, sono stati pubblicati i primi tre decreti di erogazione della prima rata del TFS applicando la legge approvata nella scorsa finanziaria.

  16. Approvo in pieno, così si elimina la voce straordinario per i pochi eletti, d’altronde per il restante 90% del personale regionale da un decennio non è più previsto fare straordinario, devono contare esclusivamente solo sullo stipendio, perché non ci sono risorse finanziarie, per il finto risparmio.
    Almeno si lavora in più in determinati periodi per poi recuperare nei mesi successivi lavorando meno.

    Perché invece non si introduce l’obbligo della timbratura sia in entrata che in uscita per Tutti?
    Ci sono casi di personale regionale che timbra solo l’ingresso per poi a conclusione di mese sanare il tutto con una semplice auto-dichiarazione o addirittura viene sanato in automatico, il tutto giustificato dalla particolarità delle funzioni svolte essendo incardinato in quell’ufficio.
    Quindi ci sono colleghi che ogni mattina corrono per le strade inseguiti dal tempo ed altri invece se la prendono comoda.

  17. faranno benissimo sti furbetti. a cotanta scorrettezza da parte del l amministrazione è giusto reagire così….

  18. Beh, i “furbetti” troveranno il modo di evitarlo….mettendosi in ferie o in malattia in quei giorni. 😉

I commenti sono chiusi.