A pochi giorni di distanza dal polverone nella “manovrina” spunta l’antidoto alla sentenza del Tar che ha bocciato le nomine del ministro Dario Franceschini per la direzione di cinque musei. Il rimedio legislativo passa per una diversa interpretazione di una norma di ben 16 anni fa. E’ un comma aggiunto in discussione in Commissione Bilancio all’art. 22 della manovra, il numero 7bis, che supera la sentenza del tribunale amministrativo del Lazio fornendo un’interpretazione nuova del decreto legge 2001 sulla base del quale nel 2014 si è proceduto alle nomine dei direttori stranieri poi cassate. Vicenda sgradita a Matteo Renzi, tanto da indurlo a rammaricarsi per non aver riformato i tribunali regionali.
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Recitava una famosa canzone Fabrizio De Andrè “Una volta un giudice come me giudicò chi gli aveva dettato la legge: prima cambiarono il giudice e subito dopo la legge”.
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