Questa si che è efficienza!
Il Governo regionale ha già individuato gli “sprechi” da tagliare per recuperare le risorse per stabilizzare i precari senza toccare i privilegi della casta: le pensioni e il salario accessorio dei dipendenti regionali.
LE PROPOSTE di tagli sono sul tavolo del governatore. Per chiudere il bilancio occorre ridurre la spesa di 400 milioni di euro e le prime ipotesi per raggiungere questo obiettivo sono a dir poco pesanti: riduzione del contratto per i precari della Regione e per il personale delle partecipate, taglio dei servizi per il trasporto pubblico locale, riforma delle pensioni per i regionali. E, ancora, taglio del fondo per i Comuni e di quello per il salario accessorio dei dipendenti della Regione.
L’Assessore Valenti sta lavorando per «equiparare» le pensioni dei regionali a quelle degli statali: in questo caso la norma riguarderebbe anche gli assunti prima del 1986, che oggi vanno in pensione con il metodo retributivo anziché contributivo. Mentre per gli assunti dopo l’ 86 cambierà il calcolo del Tfr (che sarà fissato in base agli stipendi degli ultimi 5 anni come per gli statali) e della pensione di reversibilità (oggi pari al 90 per cento, per gli statali è all’80 per cento).
Con tutte le scoppole prese e i rospi che ci hanno fatto ingoiare spero che i sindacati TUTTI i sindacati non facciano passare in cavalleria pure questa enorme PORCATA
solo per una piccola precisazione, stante che i diritti acquisiti riguardano sola la casta con pensioni di oltre trentamila (30.000) euro al MESE, gli assunti nella regione prima del 1986 in atto hanno il calcolo della pensione con il c.d. sistema misto in quanto dal 1.1.2004 il calcolo della pensione per tutti i dipendenti regionali è fatto con il sistema contributivo.
Sempre complimenti per il Tuo impegno.