Pensioni. Via dal lavoro a 63 anni con penalizzazioni e prestiti

Pensioni
Repubblica del 25 maggio 2016

Il “cantiere pensioni” si divide in quattro: introduzione della flessibilità in uscita, aumento dei trattamenti minimi, lavori usuranti e fondi previdenziali integrativi. Ma non è affatto detto che per tutti i capitoli si trovi una soluzione nella prossima legge di stabilità. Se è ormai scontato che dal 2017 si potrà lasciare il lavoro con almeno 63 anni (tre anni prima rispetto a quanto stabilisce la legge Fornero approvata nel 2011), più difficile — per l’effetto pesante che avrebbe sui conti pubblici — che arrivi un incremento generalizzato delle pensioni minime attraverso, per esempio, l’estensione del bonus di 80 euro. Complicata — sempre per ragioni di compatibilità economiche — anche l’operazione di aggiornamento della lista degli impieghi usuranti che consentono di lasciare prima il lavoro.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

Una risposta a “Pensioni. Via dal lavoro a 63 anni con penalizzazioni e prestiti”

  1. Credo che nel Pubblico impiego sara’ un flop.Puo’ attecchire tra chi si sente fuori posto e che vuole oziare. Ing.Gaspare Barraco.Marsala.

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