Il “cantiere pensioni” si divide in quattro: introduzione della flessibilità in uscita, aumento dei trattamenti minimi, lavori usuranti e fondi previdenziali integrativi. Ma non è affatto detto che per tutti i capitoli si trovi una soluzione nella prossima legge di stabilità. Se è ormai scontato che dal 2017 si potrà lasciare il lavoro con almeno 63 anni (tre anni prima rispetto a quanto stabilisce la legge Fornero approvata nel 2011), più difficile — per l’effetto pesante che avrebbe sui conti pubblici — che arrivi un incremento generalizzato delle pensioni minime attraverso, per esempio, l’estensione del bonus di 80 euro. Complicata — sempre per ragioni di compatibilità economiche — anche l’operazione di aggiornamento della lista degli impieghi usuranti che consentono di lasciare prima il lavoro.
Credo che nel Pubblico impiego sara’ un flop.Puo’ attecchire tra chi si sente fuori posto e che vuole oziare. Ing.Gaspare Barraco.Marsala.