Voto a destra contro i 5 Stelle. Il caso della lista alleata a Micari

Corriere della Sera del 30 ottobre 2017

Musumeci che ha invitato gli elettori del centrosinistra a votare una coalizione di fatto di segno opposto in chiave anti M5S (Appello di Musumeci agli elettori del PD, scegliete me o vi ritroverete con Grillo) i candidati della lista Sicilia Futura facente capo a Totò Cardinale che, ufficialmente, sostengono il candidato governatore del Pd Micari, ma che, nelle riunioni e nei porta a porta, starebbero consigliando di votare il candidato di centrodestra Musumeci.

Mi pare che destra e sinistra, più che cercare di convincere gli elettori a votarli sulla base di un programma (ma esiste?) ci dicono che arriva l’uomo nero.

L’amaca del 29 ottobre 2017 (di MICHELE SERRA)

Repubblica del 29 ottobre 2017

LIBERALI, fascisti, socialisti, democristiani. Gente che rispetta la Repubblica insieme a gente che la odia. Nazionalisti e secessionisti. Animalisti e cacciatori. Libertini e omofobi. Il partito delle escort insieme a quello ‘della famiglia’. Tutte queste cose è il centrodestra italiano, più altre ancora. Gente che nemmeno si odia, perché per odiarsi bisogna avere qualcosa da spartire o un motivo del contendere. Gente che, semplicemente, si ignora. Ma alle prossime politiche si presenterà unita, senza uno straccio di visione comune del Paese, solamente per spartirsi il potere.

Da un certo punto di vista: che invidia. È una lezione di cinismo, ma anche di realismo. Di nichilismo ideale e inesistenza culturale, ma anche di umiltà, nel senso che nessuno di quei signori, evidentemente, si considera custode di qualche tabernacolo.

E dall’altra parte? Un odio tra le persone che non arretrerebbe nemmeno di fronte a un’emergenza nazionale: se prima muore lui, posso morire felice pure io. Una spocchia ideologica indivisibile, ognuno si tiene la sua. Una mancanza di pudore, e perfino di ipocrisia, che leva il fiato (vedi la vicenda Visco: non potevano sbrogliarsela nelle segrete stanze, pure se ridotte a stanzette?). Vinceranno Berlusconi (!?) e Salvini. Il primo, a sinistra, che oserà lamentarsi, prima di farlo si guardi allo specchio.

Lo statuto (di fatto) non esiste più (di GIOVANNI CIANCIMINO)

La Sicilia del 28 ottobre 2017

Un primato la nostra Regione lo vanta. Ovviamente in negativo. È la prima in Italia per numero di leggi impugnate dal Consiglio dei ministri per vizi di incostituzionalità o in contrasto con normative nazionali. Colpa dei figli d’Ercole? Anche, ma non solo: svogliati, inadeguati, accecati da interessi di clientela. Certo, un miscuglio che fa brodo. Non basta. Le cause sono ben più profonde. Innanzitutto lo Statuto: di fatto non esiste più. È stato svuotato dall’esecutivo centrale. Non lo si tiene in considerazione….continua a leggere