Mancata liquidazione spettanze accessorie comparto non dirigenziale 2017. I sindacati autonomi Cobas/Codir, Sadirs, Siad e Ugl chiedono una deroga per accelerare i tempi

Palermo, 6 luglio 2018
Le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei lavoratori regionali Cobas/Codir, Sadirs, Siad e Ugl invitano, con una nota diffusa anche agli organi di stampa e indirizzata al presidente della Regione Nello Musumeci, a deliberare in giunta l’immediato pagamento del saldo relativo al salario accessorio 2017 al comparto non dirigenziale; in questo momento i pagamenti sono bloccati a causa della mancata pubblicazione nei termini previsti (30 giugno) della Relazione sulla performance.

Evidenziano i sindacati che – trovandoci in un periodo di transizione – si potrebbe autorizzare il pagamento delle prestazioni lavorative anche provvisoriamente, secondo le normative precedenti, subiudice all’eventuale successivo esito della relazione finale sulla performance. Il provvedimento richiesto – specificano le segreterie dei sindacati autonomi dei regionali – ha una ricaduta su 14mila nuclei familiari e, sebbene si tratti di cifre che oscillano tra 500 e mille euro in base alla qualifica, in un momento così difficile per una categoria che non ha un rinnovo contrattuale da più di dieci anni, rappresenterebbe una piccola boccata d’ossigeno oltre che il saldo di un diritto per prestazioni già effettuate e ampiamente maturate.

L’articolo 10 del decreto legislativo 150/2009 prescrive l’obbligo – entro il 30 giugno di ciascun anno solare – di redigere la “Relazione sulla performance” relativa all’anno precedente, nel cui ambito evidenziare, a consuntivo, risultati organizzativi e individuali raggiunti rispetto ai singoli obiettivi programmati e alle risorse disponibili. In tale relazione devono essere esposti i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi strategici e a quelli operativi stabiliti nel Piano della Performance.

La validazione della Relazione sulla performance sottoscritta dall’OIV avviene attraverso la pubblicazione nell’apposita sottosezione dell’Area trasparenza del sito web istituzionale della Regione Siciliana e il mancato rispetto del termine può costituire elemento di valutazione negativa per i dirigenti. Ad oggi sembrerebbe che più della metà degli assessorati non abbiano ancora prodotto gli atti definitivi che misurano l’efficienza e l’efficacia della Regione da inviare al vaglio dell’ufficio di gabinetto e quindi del presidente della Regione.

MARCIA INDIETRO DEL GOVERNO SUI TRASFERIMENTI SELVAGGI NELLE DIGHE

Palermo, 5 luglio 2018
“Competenze calate anche dalle norme nazionali che hanno bisogno di un contratto adeguato che preveda gli istituti contrattuali che se ne possano occupare ”. Questa la rivendicazione più significativa che i sindacati autonomi hanno fatto, oggi, al tavolo di confronto tra Governo regionale rappresentato dall’assessore Bernadette Grasso, Dipartimento acqua e Rifiuti e sindacati. D’altra parte i sindacati autonomi Cobas/Codir, Sadirs, Siad e l’Ugl che rappresentano oltre il 70% del comparto, da anni, hanno chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico specifico per il personale delle dighe per affrontare sia il tema della carenza del personale, sia delle mansioni, sia della sicurezza nei luoghi di lavoro; ma su questi temi non c’era stata, sino ad oggi, l’adesione dell’amministrazione regionale. Adesso finalmente, anche con una diversa attenzione dell’assessore alla Funzione Pubblica Bernadette Grasso rispetto alla quantomeno affrettata e carente delibera sui trasferimenti del personale nelle dighe, finalmente si mette mano a quanto da noi rivendicato da tempo. Cobas/Codir, Sadirs, Siad e Ugl hanno, inoltre, proposto di andare avanti preliminarmente con procedure di mobilità volontaria incentivata, nonché la già possibile – in base alle normative e al contratto di lavoro vigenti – assegnazioni alle dighe di lavoratori già specializzati nel settore provenienti dall’EAS, dai Consorzi di bonifica e dal l’ESA. Si va, quindi, verso una soluzione condivisa tra il governo e i sindacati maggioritari sul tema della mobilità dei dipendenti regionali che nei giorni scorsi era stato utilizzato come una clava contro i lavoratori, in assenza di criteri compatibili con le norme e con il buon senso, in buona parte discendenti da elucubrazioni sui trasferimenti prodotte durante il governo Crocetta non nella direzione del buon andamento e dell’impulso motivazionale ma partorite in chiave demagogica. All’ordine del giorno oggi c’era anche l’incontro con il dipartimento regionale Ambiente – nei giorni scorsi avevano prodotto una significativa richiesta di personale – che ha però disertato il tavolo di confronto.