La Corte Costituzionale con sentenza n. 225/2014 (relatore Sergio Mattarella) ha dichiarato illegittima la norma dello Statuto speciale che prevedeva il controllo preventivo delle leggi, ritenendo che anche in Sicilia dovesse essere attuata la riforma costituzionale del 2001 (art. 10 del Titolo V) e come nel resto delle regioni italiane, il ricorso alla Consulta dovesse avvenire dopo la pubblicazione della legge regionale, salvaguardando gli effetti maturati.
Il controllo preventivo, bisogna dirlo, è stato anche un alibi per il legislatore siciliano che, spesso, ha dato il via libera a norme demagogiche confidando nella censura del Commissario dello Stato. La legge, infatti, veniva pubblicata in Gurs senza le parti impugnate.
Ora la legge entra in vigore, salvo che non è indicata una decorrenza diversa, il giorno stesso della pubblicazione in Gurs e resta in vigore fino alla sua abrogazione.
E’ interessante leggere la dichiarazione su LiveSicilia fatta a suo tempo da Armao.
Il giurista Gaetano Armao, già assessore regionale, la pone in termini molto chiari: “Si rafforza l’esercizio dell’autonomia responsabile senza l’alibi del Commissario che serviva a tanti indegni rappresentanti di promettere quel che non era legittimo riconoscere “tanto poi impugna il Commissario dello Stato’”. L’alibi adesso cade. La speranza è che non sia sostituito con il “tanto poi impugna il governo”. Visto che nel nuovo sistema le leggi entreranno comunque in vigore, anche se zoppicanti da un punto di vista di legittimità costituzionale.