Vaccinazione dei dipendenti. Le FAQ del Garante privacy. Il datore di lavoro può chiedere al medico competente i nominativi dei dipendenti vaccinati? O chiedere conferma della vaccinazione direttamente ai lavoratori?

Il datore di lavoro può chiedere ai propri dipendenti di vaccinarsi contro il Covid per accedere ai luoghi di lavoro e per svolgere determinate mansioni, ad esempio in ambito sanitario? Può chiedere al medico competente i nominativi dei dipendenti vaccinati? O chiedere conferma della vaccinazione direttamente ai lavoratori?

A queste domande ha risposto il Garante per la privacy con le Faq pubblicate sul sito www.gpdp.it. L’intento dell’Autorità è quello di fornire indicazioni utili ad imprese, enti e amministrazioni pubbliche affinché possano applicare correttamente la disciplina sulla protezione dei dati personali nel contesto  emergenziale, anche al fine di prevenire possibili trattamenti illeciti di dati personali e di evitare inutili costi di gestione o possibili effetti discriminatori.

Nelle Faq è spiegato che il datore di lavoro non può acquisire, neanche con il consenso del dipendente o tramite il medico competente, i nominativi del personale vaccinato o la copia delle certificazioni vaccinali. Ciò non è consentito dalla disciplina in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro né dalle disposizioni sull’emergenza sanitaria. Il consenso del dipendente non può costituire, in questi casi, una condizione di liceità del trattamento dei dati. Il datore di lavoro può, invece, acquisire, in base al quadro normativo vigente, i soli giudizi di idoneità alla mansione specifica redatti dal medico competente.

Il Garante ha chiarito inoltre che – in attesa di un intervento del legislatore nazionale che eventulamente imponga la vaccinazione anti Covid-19 quale condizione per lo svolgimento di determinate professioni, attività lavorative e mansioni – nei casi di esposizione diretta ad “agenti biologici” durante il lavoro, come nel contesto sanitario, si applicano le disposizioni vigenti sulle “misure speciali di protezione” previste per tali ambienti lavorativi (art. 279 del d.lgs. n. 81/2008).

Anche in questi casi, solo il medico competente, nella sua funzione di raccordo tra il sistema sanitario e il contesto lavorativo, può trattare i dati personali relativi alla vaccinazione dei dipendenti. Il datore di lavoro deve quindi limitarsi attuare, sul piano organizzativo, le misure indicate dal medico competente nei casi di giudizio di parziale o temporanea inidoneità.

Roma, 17 febbraio 2021

Effetto Fornero sugli statali: migliaia in fuga verso la pensione

I numeri dei pensionamenti degli statali sono preoccupanti perché si tratta del 22% dell’organico della Pubblica Amministrazione, di cui il comparto scuola rappresenta il bacino maggiore.

Il rapido deflusso del personale verso la pensione da qui al 2026 non è altro che l’effetto della riforma Fornero che ha ritardato e ingolfato le regolari fuoriuscite degli statali. Considerando l’attuale età media che sfiora i 54 anni, è logico presupporre che in futuro ci sarà una vera e propria emergenza organizzativa.

Il Concorso per il Sud è ancora un flop: i posti restano scoperti. E ora scattano anche i ricorsi al Tar

Renato Brunetta 2011

Doveva essere il concorso del rilancio della pubblica amministrazione, quello veloce e digitale, e invece si è trasformato in un flop. Solo 821 assunti a fronte di 2.800 profili ricercati. In pochi si sono presentati alle prove e ora si temono i ricorsi al Tar.

Un concorso che voleva attrarre professionisti ma che, a causa di retribuzioni medio-basse e contratti di breve durata, al massimo avrebbe potuto al massimo coinvolgere (e convincere) i neolaureati. Quest’ultimi – ed è qui che scatta il corto circuito – hanno rinunciato a partecipare poiché scoraggiati dalle preselezioni che “privilegiavano” titoli di studio ed esperienze professionali. Il risultato? I professionisti, che un lavoro ce l’hanno già e che non avrebbero accettato contratti per così poco tempo e con retribuzioni così basse, non si sono nemmeno presentanti alle prove. I neolaureati, invece, non ci hanno nemmeno provato, scoraggiati alla partenza, come denunciato da numerose associazioni.

Cuffaro, signore dei regionali: politica, la macchina da guerra

Silvio Cuffaro è il nuovo capo di gabinetto dell’assessorato alla Funzione Pubblica e Autonomie Locali retto da Marco Zambuto. In pratica, Silvio Cuffaro, sarà “la cerniera tra la politica e la burocrazia”, il dominus nella gestione del personale, colui che decide – e sposta – le pedine, gli uomini dei dipartimenti, centrali e decentrati, i fondi ai comuni e tratta con i sindacati.

Formazione Peo. Richiesta implementazione giorni sessione di recupero

Con Vs nota prot. n. 64275 del 23 giugno 2021 sono stati comunicati i giorni (da lunedì 5 luglio e venerdì 9 luglio) entro cui potranno svolgersi le prove di recupero per chi,“per giustificati motivi documentati” è stato impossibilitato a partecipare alle prove d’esame entro il 30 giugno, data di conclusione delle prove.Ci giunge, purtroppo, notizia che la piattaforma su cui svolgere le prove d’esame si è bloccata per diverse ore proprio nella giornata del 30 giugno, non consentendo l’accesso e l’espletamento delle prove.Per quanto sopra si chiede alla S.V. di volere avviare un monitoraggio dettagliato della situazione cercando di verificare i motivi che non hanno consentito l’espletamento delle prove a quanti si erano, invece, registrati, concedendo, qualora se ne riscontrasse la necessità, una ulteriore proroga della sessione di recupero al fine di consentire l’espletamento delle prove non solo a coloro che possono produrre “giustificati motivi documentati” ma anche a tutti coloro che hanno riscontrato problemi di natura tecnica(errori di registrazione, interruzione della connessione, chiusura accidentale della piattaforma, etc.). Cordiali saluti

Riforma della PA targata Brunetta. Si schiudono le porte alla carriera dei dipendenti pubblici. Ma attenzione ai condizionamenti politici

La novità più importante della riforma del pubblico impiego è l’introduzione della “progressione verticale” per l’accesso alla qualifica dirigenziale. Ma una procedura guidata e riservata al personale già dipendente si presta a condizionamenti.


È evidente che elementi totalmente soggettivi di valutazione, come le motivazioni individuali, o situazioni soggettive, come l’aver rivestito specifici incarichi, lasciano larghissimi margini per la predeterminazione della scelta della persona.