Arrivano i “super funzionari” nei ministeri

Tratto da lentepubblica.it

Tra le novità emerse dalla lettura dei Piao, c’è anche l’arrivo dei “super funzionari” nei ministeri: ecco chi sono e quale sarà la loro funzione.


I Piao (Piani integrati delle attività dei ministeri), resi noti nelle ultime settimane, prevedono anche l’introduzione dei “super funzionari”, una nuova categoria di dipendenti pubblici.

Saranno una sorta di via di mezzo tra funzionari e dirigenti.

Una prima parte di “super funzionari” arriverà nei ministeri già a partire da quest’anno. Altri saranno selezionati tra gli attuali funzionari, per consentire ad alcuni dipendenti di ottenere la promozione e uno stipendio più alto.

Questa nuova categoria, grazie a competenze più elevate e specialistiche, si occuperà di portare avanti alcuni progetti, come quelli finanziati dal Pnrr.

Vediamo allora di cosa si tratta e quali saranno i loro compiti.

“Super funzionari” nei ministeri: ecco tutto quello che c’è da sapere

I “super funzionari” saranno una categoria di dipendenti pubblici con elevate professionalità.
Sono figure pensate per poter “attrarre” profili competenti e dalle capacità elevate, in modo da fare concorrenza alle retribuzioni del settore privato.

Sessanta nuove figure saranno assunte dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha stanziato, proprio a questo scopo, 5,9 milioni di euro. Il costo di ogni dipendente sarà di 98mila euro.
Si tratta di una cifra molto alta, soprattutto a confronto coi 67’500 euro indicati come costo unitario di un dirigente di seconda fascia.

Altri cento “super funzionari” saranno assunti dal Ministero della Cultura, il primo ministero a muoversi in questa direzione, grazie ad un finanziamento ad hoc ricevuto per rafforzare l’organico.

La retribuzione sarà, quindi di 98mila euro lordi, tranne per il Ministero delle Infrastrutture che ha deciso di avvalersi di dieci unità, ma con una retribuzione più bassa, pari a circa 63mila euro annui.

Le nuove figure saranno introdotte anche al Ministero degli Esteri, con 18 ingressi programmati per il 2024 e altri 117 per il 2025.

Gli altri ministeri, intanto, attendono, anche per calcolare il costo e la funzione delle nuove figure.
Ad esempio, il Ministero dell’Ambiente ha avviato una prima fase di studio, mentre in altri dicasteri ancora non c’è la volontà per l’introduzione delle nuove figure.