Appena i cittadini si accorgeranno che il Senato non elettivo non riempe la pancia, per Renzi e il pd sarà finita

La riforma del Senato voluta fortemente dal governo Renzi, lascia parecchio perplessi visto che con la crisi economica ancora in atto le priorità sembrerebbero essere altre.

Preoccupa, inoltre, fortemente il rischio di una svolta autoritaria soprattutto nel momento in cui al Senato non elettivo si affianca una Camera di Deputati nominati con il sistema delle liste bloccate senza che i cittadini possano esprimere la loro preferenza.

Secondo alcuni sondaggi la maggior parte degli italiani sarebbe favorevole ad un Senato eletto a suffragio universale.

Se il problema era quello della riduzione della spesa, si potevano ridurre i 630 deputati, addirittura dimezzandoli, e lasciare il Senato elettivo.

Appena i cittadini si accorgeranno che il Senato non elettivo non avrà nessun risvolto sulla crisi economica e che la parola “riforme” è un vocabolo privo di significato, uno slogan per riempire il vuoto silenzioso di chi non sa che dire, allora per Matteo Renzi e il PD sarà finita e Renzi potrà tornare al proprio lavoro da cittadino comune.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir