Cassazione: chi gioca al pc in ufficio rischia il licenziamento

È legittimo il licenziamento di un lavoratore che durante l’orario di lavoro utilizza il computer dell’ufficio per giochi, “provocando, in tal modo, un danno economico e di immagine all’azienda”.
Con questo assunto la Corte di Cassazione (sentenza n. 25069 del 7 novembre 2013) ha capovolto l’esito della sentenza n. 4453/2010 della Corte d’appello di Roma, che aveva dichiarato la nullità del licenziamento intimato ad un lavoratore, condannando la relativa società a riassumerlo entro tre giorni o, in mancanza, al risarcimento del danno in misura pari a sei mensilità dell’ultima retribuzione.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir